Il futuro del lavoro sarà davvero ibrido?
Pasquale Aiello, Presidente dell’Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale (ENTD), già aveva risposto alla domanda posta da Giorgio Zanchini durante il Convegno della Federazione dei professionisti pubblici (Flepar) sul tema Smartworking: “Il futuro del lavoro è sicuramente ibrido. Non ho dubbi in merito, ma mi preoccupa la qualità e l’efficienza dell’ibridazione all’interno dei sistemi organizzativi italiani“. Aiello sottolinea la difficoltà nel riorganizzare i modelli di produzione del valore sia nel settore pubblico che in quello privato:”Le aziende e le pubbliche amministrazioni soffrono di diverse malattie scatenate dallo stesso agente patogeno: la retrotopia“.
Ben prima della pandemia, secondo Aiello, il legislatore e parte della classe imprenditoriale e manageriale hanno mostrato una scarsa reazione alle richieste sociali di cambiamento: “Il legislatore non ha mostrato la volontà, il coraggio e la capacità di gestire i cambiamenti socioculturali, economici e geopolitici che si stavano palesando in Italia già dal 2016. La trasformazione digitale e la quarta rivoluzione industriale stavano bussando alla porta del Paese da tempo. Questi fenomeni, ormai maturi, hanno sfondato con violenza quella porta che nessuno voleva aprire“.
La Sfida della Tecnologia e dell’Inclusività nel Lavoro Ibrido
Aiello continua: “L’uso corretto della tecnologia in un’ottica di inclusività nei luoghi di lavoro, insieme al lavoro ibrido, sono le sfide dei prossimi mesi per imprenditori, manager e decisori pubblici e privati. Negli ultimi 5 anni, abbiamo visto una metamorfosi del mondo del lavoro, in gran parte dettata da cause di forza maggiore. In Italia, tuttavia, la risposta a questo cambiamento non ha prodotto gli effetti auspicati. L’adozione dello smart working e del lavoro ibrido è stata confusa e priva di una visione d’insieme, sia nel pubblico che nel privato, con alcune lodevoli eccezioni“.
Il Modello delle 7C per il Lavoro Ibrido
Aiello introduce il suo modello delle 7C (Le 7 Challenges) per la gestione del lavoro ibrido: “È chiaro che, almeno nel breve termine, e forse anche nel medio e lungo periodo, le modalità di lavoro ibride saranno la norma per molte realtà produttive. Una delle chiavi del successo per le aziende sarà la formazione, il corretto utilizzo delle giuste tecnologie e il coinvolgimento dei collaboratori. La comprensione, l’adozione e il successo dell’ottimizzazione delle 7C saranno fondamentali per l’applicazione del lavoro agile e ibrido“.
Le 7C sono:
- Contesto
- Comunicazione
- Coordinazione
- Connessione
- Creatività
- Cultura
- Crescita personale e professionale
Analisi delle 7C: Contesto, Comunicazione, Coordinazione, Connessione, Creatività, Cultura, Crescita Personale e Professionale
Contesto
Per costruire condizioni ottimali per l’adozione del lavoro agile e ibrido, è necessaria una bonifica del luogo dove si genera valore. Le principali criticità da affrontare sono:
– Confusione tra flessibilità e autonomia
– Assenza di valutazioni delle performance discrete, costruttive ed efficaci
– Assenza di feedback orientato al miglioramento continuo
– Welfare occupazionale carente
– Scarsa attenzione verso l’esclusione e l’integrazione sociale
– Paura del cambiamento
– Processi operativi non integrati e disomogenei
– Elevati costi e tempi di adeguamento delle strutture informatiche
– Difficoltà nel fornire strumenti pronti all’uso
– Assenza di un database centralizzato e cultura del dato
– Informazioni e procedure frammentate
– Prescrittività dei processi e ridotto range di personalizzazione
– Mancanza di reportistica facile da consultare
– Difficoltà nel comprendere le esigenze degli utenti
Comunicazione
L’uso crescente della tecnologia digitale ha creato vuoti di comunicazione tra i lavoratori. Durante il lockdown, le persone hanno dovuto superare lacune tecnologiche per lavorare da remoto. Oggi, il passaggio al lavoro ibrido può essere ancora più difficile a causa delle diverse modalità di approccio alla tecnologia digitale.
La comunicazione nei team remoti e ibridi può essere complicata dal fatto che alcune persone si sentono più a loro agio a comunicare tramite sistemi di videoconferenza rispetto ad altre. Questo gap si aggiunge alle preesistenti differenze di potere, status, carattere, ruolo, conoscenze, lingua e livello di coinvolgimento, che già creavano barriere nella comunicazione negli ambienti di lavoro in presenza.
Coordinazione
La coordinazione è cruciale nel lavoro ibrido per garantire che tutti i membri del team siano allineati sugli obiettivi e sulle attività da svolgere. Questo richiede:
– Strumenti di gestione del progetto che facilitino la trasparenza e l’assegnazione chiara dei compiti.
– Riunioni regolari per aggiornamenti sullo stato del lavoro e per discutere eventuali problemi.
– Procedure definite per la risoluzione dei conflitti e la gestione delle dipendenze tra le attività.
Connessione
La connessione interpersonale è fondamentale per mantenere un senso di appartenenza e collaborazione tra i team. Nel contesto del lavoro ibrido, è essenziale:
– Creare momenti di incontro sia virtuali che fisici per favorire la socializzazione e il team building.
– Implementare piattaforme di comunicazione che permettano scambi informali e sociali oltre che lavorativi.
– Favorire una cultura di inclusività dove ogni membro del team si senta coinvolto e valorizzato.
Creatività
La creatività può essere stimolata anche in un ambiente di lavoro ibrido, ma richiede:
– Spazi virtuali e fisici che incentivino la libera espressione delle idee.
– Sessioni di brainstorming regolari e strumenti collaborativi per la condivisione delle idee.
– Un ambiente che supporti la sperimentazione e non penalizzi l’errore.
Cultura
La cultura organizzativa deve essere adattata per supportare il lavoro ibrido, promuovendo:
– Valori e comportamenti che favoriscano l’adattabilità e la flessibilità.
– Un clima di fiducia reciproca e responsabilizzazione.
– La celebrazione dei successi e l’apprendimento dagli insuccessi.
Crescita Personale e Professionale
Infine, la crescita personale e professionale deve essere integrata nelle pratiche quotidiane del lavoro ibrido, attraverso:
– Piani di sviluppo personalizzati che considerino le aspirazioni e le esigenze individuali.
– Opportunità di formazione continua e aggiornamento delle competenze.
– Feedback regolari e costruttivi per supportare il miglioramento continuo.
Le 7C di Pasquale Aiello offrono una guida preziosa per affrontare questa transizione con successo, mettendo al centro la qualità del contesto lavorativo, la comunicazione efficace, la coordinazione, la connessione interpersonale, la creatività, una cultura organizzativa flessibile e la crescita personale e professionale. Attraverso queste leve, le organizzazioni possono non solo adattarsi al nuovo paradigma del lavoro, ma anche prosperare in esso.
Arcangelo Pieretti
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