Due presidenti a Marzabotto, la forza della memoria

0
134

      Due presidenti, Sergio Mattarella e Frank-Walter Steinmeier, simbolicamente mano nella mano a Marzabotto. Per non disperdere il ricordo, per dare corpo al percorso di riconciliazione italo-tedesca, in nome dell’unità dell’Unione europea.

    Sono tanti e profondi i significati di una eccezionale visita congiunta dei presidenti di due Paesi sconfitti nella seconda guerra mondiale dei quali il primo, l’Italia, ebbe parziale immediato riscatto grazie alla guerra di Liberazione e il secondo, la Germania, sembra ancora non essersi affrancata del tutto dai sensi di colpa degli orrori nazisti e sta vivendo un preoccupante rigurgito di sentimenti filo-nazisti.

      Mattarella e Steinmeier, entrambi al secondo mandato, sono ormai amici, si capiscono con un’occhiata ed hanno passato tre giorni sempre insieme durante la visita del capo dello Stato in Germania. E insieme viaggeranno oggi da Colonia per raggiungere Bologna e poi Marzabotto. I sentimenti di questa celebrazione sono stati ben spiegati da Steinmeier che ha detto di venire in Italia con “profonda umiltà”: “il massacro di Marzabotto è uno dei molti crimini delle SS e della Wehrmacht commessi in Italia. Crimini che hanno lasciato ferite profonde in Italia”.

    Un percorso di riconciliazione, dicevamo, non facile e portato avanti dal Quirinale anche prima dell’avvento di Mattarella. Il ruolo del Colle è stato determinante per superare rancori, ferite e pregiudizi, per poter parlare da qualche anno di compiuta riconciliazione italo-tedesca. Non è infatti la prima visita di un presidente tedesco a Marzabotto: fu grazie alla determinazione di Carlo Azeglio Ciampi aveva un legame speciale con la Germania che nel 2002 il presidente federale Johannes Rau compì il primo passo.

     Fu una visita storica, di grande impatto emotivo e fondamentale per le relazioni italo-tedesche. Seguendo l’iniziativa avviata da Ciampi, i Presidenti Giorgio Napolitano e Joachim Gauck, resero omaggio il 24 marzo del 2013 a Sant’Anna di Stazzema, commemorando le 560 vittime della strage nazista del 12 agosto 1944. Quindi Sergio Mattarella che ha sempre avuto una sensibilità particolare sul tema: il giorno stesso dell’elezione al Quirinale il suo primo atto ufficiale fu una visita alle Fosse Ardeatine a Roma. Ci tornò poi con Steinmeier nel maggio del 2017. Quindi, ancora insieme, il 25 agosto del 2019, a Fivizzano per commemorare il settantacinquesimo anniversario dell’eccidio del 1944.

     In quest’ultima occasione, Steinmeier, si espresse in italiano: “mi inchino dinanzi ai caduti delle stragi di Fivizzano. Vi chiedo perdono per i crimini qui commessi da mani tedesche”. Ad ottant’anni da quei tempi, grazie a questi presidenti, la forza delle scuse si fonde con quella del perdono. A presenziare alla cerimonia ci sarà anche il mondo cattolico attraverso l’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, cardinal Matteo Zuppi.
   

ANSA