le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo

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La designazione di Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo della Commissione europea “è un risultato che credo debba inorgoglire tutta la Nazione, non solo i partiti della maggioranza. Ed è la ragione per cui mi auguro che tutte le forze politiche italiane si facciano parte attiva presso le proprie famiglie politiche europee affinché questo risultato, così importante per la nostra Nazione, possa essere raggiunto rapidamente e senza inciampi, per consentire alla Commissione, in un momento così delicato, di essere pienamente funzionante dal primo dicembre”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo nell’Aula del Senato per le comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo, spiegando che “questa nuova legislatura europea si è aperta all’insegna della preoccupazione e dell’incertezza per il protrarsi della guerra in Ucraina, per la drammatica escalation in Medio Oriente, per i mutamenti geopolitici. E per le molte difficoltà che attraversa l’economia europea, in parte conseguenza di questi scenari e in parte figlia degli errori del passato”.

“Non mancheranno le occasioni per dividerci nel corso di questa legislatura europea su tanti temi su cui le diverse forze politiche hanno opinioni spesso radicalmente diverse, ma di fronte all’affermazione dell’interesse nazionale credo che abbiamo il dovere di essere uniti” ha proseguito la presidente del Consiglio, ricordando che “l’ultima tornata elettorale europea “ha restituito alcuni messaggi molto chiari da parte dei cittadini europei” con una “nuova squadra che dovrà affiancare la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen”.

“Se il percorso parlamentare in atto confermerà la composizione annunciata, di questa squadra farà parte il ministro Raffaele Fitto, designato dalla presidente von der Leyen come vicepresidente esecutivo della Commissione. Un notevole miglioramento per la nostra Nazione rispetto alla composizione della Commissione uscente”.

“Ci sono momenti in cui l’interesse nazionale deve prevalere su quello di parte e mi auguro sinceramente che questo momento sia uno di quelli, senza distinguo e senza tentennamenti” perché “quelle attribuite a Raffaele Fitto” in qualità di vicepresidente esecutivo della Commissione Ue “sono deleghe di primissimo ordine”.

La delega sulla Coesione per Fitto “vale nel complesso circa 378 miliardi (di cui circa 43 per l’Italia), su un bilancio complessivo di 1.200, solo per il ciclo 2021-2027. Senza contare il futuro ciclo di programmazione (al momento non quantificabile ma presumibilmente di portata simile) che sempre la prossima Commissione sarà chiamata a definire insieme con altri Stati membri. Per una Nazione come l’Italia, e specialmente per il Mezzogiorno, si tratta di un interesse nazionale primario” ha sottolineato la presidente del Consiglio.

A questa delega, ha proseguito Meloni, “si aggiunge anche quella al Pnrr, che vale ulteriori 600 miliardi di euro circa. E questo rappresenta una garanzia per tutti, perché grazie all’ottimo lavoro svolto in questi due anni dallo stesso Fitto, l’Italia è oggi la Nazione più avanti di tutte nella realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nonostante abbia anche il piano più corposo”. La delega del Pnrr, “secondo le indicazioni della Presidente, dovrà essere esercitata congiuntamente con il Commissario Dombrovskis, e qualcuno ha letto in questo affiancamento una sorta di ‘ipoteca rigorista’, mentre io credo che questa stretta collaborazione di carattere paritario ha rimarcato Meloni rappresenti piuttosto l’opportunità per il commissario italiano di far valere le ragioni di una necessaria, maggiore flessibilità, sugli investimenti”.

“Differentemente da quanto preconizzato da molti e da quanto forse sperato da alcuni” l’indicazione di Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo della Commissione Ue “è la conferma di una ritrovata centralità dell’Italia in ambito europeo, rafforzata da un governo credibile che garantisce la stabilità politica in una fase storica in cui tutto intorno a noi è instabile. Una realtà molto distante dal continuo mantra di un presunto isolamento internazionale italiano”.