I cittadini italiani sono sempre più indebitati. Sono circa 5 milioni le famiglie e le piccole imprese che versano in stato di indebitamento patologico, il 16,3% di queste risiedono in Lombardia. Situazioni di difficoltà molto diffusa per le quali sono state presentate 1.582 richieste di aiuto a partire dal 2017 al 31 ottobre 2024 alla Camera Arbitrale di Milano (ente che gestisce le istanze di composizioni delle crisi da sovraindebitamento delle camere di commercio di Como-Lecco, Cremona, Milano Monza Brianza Lodi, Pavia, Varese-Busto Arsizio) da parte di piccole imprese, ex imprenditori e cittadini eccessivamente indebitati. E il trend non sembra calare. Nei primi dieci mesi del 2024 le domande sono aumentate del 2,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il 23% del totale è stato presentato a Milano che risulta anche essere l’area più interessata dal fenomeno. Seguono il territorio di Monza e Brianza con il 18%, Pavia con il 13%, Como con l’11%, Busto Arsizio con il 9%, Varese con l’8%, Lecco con il 7% del totale delle domande depositate. Il bilancio dei dati evidenzia una lieve, ma stabile crescita di richieste di aiuto da parte di consumatori e piccoli imprenditori. Secondo quanto diffuso, la Camera Arbitrale di Milano prevede di chiudere l’anno “con un incremento del 9% di istanze depositate rispetto ai dati dell’anno scorso”. Il sovraindebitamento non rappresenta più un fenomeno marginale.
Per affrontare la situazione, secondo Massimo Ferlini, presidente del Consiglio di Gestione di Fondazione Welfare Ambrosiano, da anni impegnata nel contrasto dell’esclusione economica e sociale, va ripensato l’intero sistema di welfare. Servono interventi radicali per affrontare “non solo le urgenze attuali, ma anche per costruire basi solide di inclusione e stabilità economica a lungo termine” dice, così da permettere a chi vive in situazioni di fragilità di trovare strumenti concreti per avere un futuro sicuro. Nei primi 10 mesi del 2024 sono anche aumentate del 19% le istanze depositate dai consumatori, mentre sono diminuite del 16% le istanze presentate da aziende/ditte individuali. Per il presidente della Rete Italiana di Microfinanza e Inclusione Finanziaria, Giampietro Pizzo, bisogna agire con interventi normativi e operativi. Misure che, da una parte, contengano il fenomeno, e dall’altra offrano risposte concrete a quanti si trovano in situazione di difficoltà. Cruciale è la collaborazione tra enti del terzo settore, operatori bancari e autorità pubbliche. Le istituzioni finanziarie “hanno una precisa responsabilità sociale nella risoluzione di queste situazioni dannose per il debitore e la collettività” perché “ricostruire la cittadinanza economica di chi è incorso in situazioni di difficoltà finanziaria è una necessità e un dovere sociale”, spiega Pizzo.
La Fondazione Welfare Ambrosiano, dopo aver osservato un incremento significativo nelle richieste di aiuto per situazioni di sovraindebitamento, ha avviato la costituzione di una rete di partner con i quali mettere a punto un modello di intervento nella città Metropolitana di Milano che sia multidisciplinare e sostenibile. Lo stato di crisi da sovraindebitamento coinvolge sempre più spesso persone, famiglie, imprenditori che, a seguito di difficoltà di carattere finanziario, vanno a costituire un target di soggetti fragili non solo sul piano economico, ma soprattutto su quello familiare e sociale. Per la Fondazione il welfare deve essere una rete capace di dare sostegno concreto e duraturo, così che quanti sono esclusi dal sistema economico-sociale non debbano più sentirsi ai margini, ma possano ricostruire la propria stabilità economica.