Genova, consigliere Pd evoca piazzale Loreto: è bufera

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17 settembre 2025 | 18.31

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Bagarre in Consiglio comunale a Genova, con la capogruppo di Fdi, Alessandra Bianchi, che accusa il consigliere Pd Claudio Chiarotti di aver evocato Piazzale Loreto nel pieno della seduta, apostrofandola con un: “Non dire cazz…te, vi abbiamo già appeso per i piedi una volta…” . Bianchi ha presentato il caso nelle sedi istituzionali e si sarebbe aspettata una presa di distanza da parte del presidente del consiglio, dei gruppi di maggioranza e del sindaco Silvia Salis: “Invece racconta al quotidiano ‘Il Secolo d’Italia’ hanno cercato di minimizzare. Il sindaco mi ha detto che a fine consiglio avrei potuto intervenire come fatto personale, ma questo non è un fatto personale: è qualcosa che offende le istituzioni, prima che me e la mia comunità, ed è un gravissimo atto di irresponsabilità in un clima politico infuocato come quello che viviamo”.

La bagarre è scaturita “dalla nostra richiesta di tributare un minuto di silenzio alla memoria di Charlie Kirk. La maggioranza si è opposta, continua Bianchi il presidente ha deciso di metterlo ai voti in capigruppo e la proposta è stata bocciata. Abbiamo quindi esposto i cartelli ‘Provami che ho torto’. Non c’era una ragione per vietare quel ricordo, lo avrebbe tributato il presidente, quindi non ci sarebbe stato alcun accenno politico. Chiedevamo solo di mandare un messaggio contro la violenza politica e l’odio ideologico. E questa è stata la risposta”.

Bianchi spiega di aver avuto solidarietà solo dal centrodestra, ma, dice, “penso che ci dovrebbero essere delle riflessioni politiche, una valutazione a livello di partito, di coalizione e anche di sindaco. È consentito fare così? Si può minimizzare quello che è successo? Che differenza c’è tra dire ‘vi abbiamo già appeso a testa in giù’, come ha fatto un eletto del Pd, e la foto di Charlie Kirk a testa in giù postata da centri sociali? Sarei curiosa di avere una risposta dai vertici del Pd che in questi giorni hanno ripetuto che un conto sono certi movimenti e certi intellettuali e un conto sono i partiti della sinistra istituzionale”, conclude Bianchi.