Torna Pontida, fra tensioni per le Regionali e caso Kirk 

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Domenica la Lega torna a Pontida, forte del congresso nazionale che ha confermato Matteo Salvini segretario fino al 2029 e pronta a tenersi la guida del Veneto dopo la lunga era di Luca Zaia. Sullo sfondo, l'”effetto Vannacci” e le tensioni interne che ricadono di fatto sulle elezioni regionali, segnate dall’incognita sui tre candidati governatori che il centrodestra non ha ancora annunciato (in Puglia, Campania e Veneto). La partita “la chiudiamo bene dopo Pontida”, ha promesso Salvini martedì scorso. Che, tradotto per i veneti del Carroccio significa: nessun annuncio sul possibile successore del Doge, dai microfoni di Pontida. Sulla carta, a tenere la scena dovrebbe essere il generale Roberto Vannacci. Promosso a tempo di record vicesegretario e contemporaneamente tesserato (al Parlamento europeo è arrivato come indipendente, con una dote di oltre 500 mila voti) sarà per la prima volta al raduno leghista con tutte le stellette. L’anno scorso fu ospite osservatore, sommerso dai baci e abbracci della folla. Domani sarà alla pre-Pontida, la festa dei giovani nel paesino della Bergamasca insieme a Salvini e al ministro Giuseppe Valditara. Il giorno dopo probabilmente sul palco. Ma la sua presenza ingombrante agita la vecchia guardia del partito. Stretto tra i dirigenti che si dissociano dai toni sopra le righe e ispirati alla Decima Mas dell’ex paracadutista e, dall’altro lato, la fascinazione per quel “mondo al contrario” che Vannacci denuncia e che potrebbe trainare voti, cruciali per la Lega. Chissà se la differenza si noterà anche sul pratone, a colpo d’occhio, alternando magliette con lo slogan “Vannacci, make Pontida great again” e stand dei suoi circoli (i team Vannacci) e gli storici simboli padani di Alberto da Giussano o il leone veneto di San Marco. Di certo, altro tema forte sul “sacro suolo” sarà l’odio politico e le reazioni all’omicidio di Charlie Kirk. Salvini ci punta molto e l’ha rimarcato in più occasioni.

Ad Ancona, ad esempio, alla chiusura della campagna elettorale per Francesco Acquaroli insieme agli altri leader, ha chiesto un minuto di silenzio per l’americano, spiazzando un po’ la gente in piazza. A Pontida si sentirà a casa e l’omaggio all’attivista Maga sarà sicuramente studiato e corale. Del resto quest’anno lo slogan è “Liberi e forti”, alludendo soprattutto alla libertà di opporsi al pensiero unico. E quindi in linea con l’anima internazionale di Pontida cresciuta negli ultimi anni. Così dopo Marine Le Pen, guest star nel 2023, e Viktor Orban venuto dall’Ungheria l’anno scorso, stavolta toccherà al delfino di Le Pen, Jordan Bardella che in Francia guida il Rassemblement National e a Strasburgo il gruppo dei Patrioti. Ci saranno anche lo spagnolo Santiago Abascal, presidente di Vox, e il senatore Flavio Bolsonaro, figlio del presidente Jair condannato a 27 anni di carcere per il golpe in Brasile. Difficile rivedere qui Umberto Bossi, da anni la salute lo tiene lontano dalla manifestazione. Oggi, che festeggia 84 anni, è tutto un trionfo di lodi per il fondatore della Lega. “Un genio grazie al quale tutto è cominciato scrive Salvini Un coraggioso visionario che ha ridato orgoglio, speranza, voce e forza politica a milioni di italiani. Roberto Calderoli gli riconosce “una rivoluzione politica” mentre gli ex leghisti del “Patto del nord” approfittando del compleanno per attaccare ancora una volta i salviniani ché avrebbero tradito proprio “quel sogno bossiano, che invece portiamo avanti”.

ANSA