Lupo abbattuto a Trento, Brambilla contro Fugatti: “Ora ha il suo trofeo”

0
10

20 settembre 2025 | 17.23

LETTURA: 2 minuti

“In una sorta di squallida gara con il collega di Bolzano Arno Kompatscher, il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti reclama la sua pelle di lupo”. Così Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, commenta l’abbattimento, in Lessinia, del primo dei due lupi condannati a morte dal governatore.

“Il copione avverte è lo stesso, con la variante alla Fugatti: il decreto pubblicato il 4 settembre alla chetichella e l’indifferenza per i ricorsi degli animalisti. Per ora quelli presentati al Tar sono stati respinti, ma nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza delle associazioni nel caso (analogo) di Bolzano e ha sospeso l’esecutività del decreto di Kompatscher, di fatto salvando uno dei due lupi destinati all’abbattimento. L’altro, purtroppo, era già stato ucciso. Nel caso trentino prosegue Brambilla si segnala la connivenza dell’Ispra, che ha dato via libera al nuovo scempio con la sorprendente precisazione che ‘l’eventuale prelievo di due esemplari non assicura l’azzeramento del rischio di ulteriori predazioni’ e con la richiesta di ‘un attento monitoraggio degli effetti della rimozione sia in termini di riduzione delle predazioni sia sulle dinamiche del nucleo di lupi presenti nell’area’. Se vi sono questi rischi, perché avallare l’abbattimento?”

“Va da sé conclude Brambilla che Leidaa continuerà ad opporsi in ogni modo. Speriamo solo di riuscire ad ottenere una sospensione prima che sia abbattuto anche l’altro lupo. In ogni caso non può essere questa la politica di gestione dei grandi carnivori, né nel metodo né nel merito”.