
C’è grande incertezza in Valle d’Aosta non solo sulla maggioranza che amministrerà la regione nei prossimi cinque anni, ma anche sul nome di chi dovrà guidare la compagine di governo.
Il 28 settembre circa 100.000 elettori valdostani sono chiamati alle urne. Nella piccola regione alpina non è prevista l’elezione diretta del ‘governatore’, che viene eletto dal rinnovato Consiglio regionale (35 membri) alla prima riunione, in questo caso prevista a fine ottobre.
Nel caso in cui vincesse il centrodestra, a meno di sorprese (legate al numero di preferenze ottenute), il favorito a occupare la poltrona di presidente è Alberto Zucchi, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, già consigliere regionale del Popolo delle Libertà. E’ lui il regista e il collante del “centrodestra unito” in Valle d’Aosta, operazione che non è stata facile e che si è concretizzata nei mesi scorsi anche grazie a qualche ‘spintarella’ romana.
Situazione molto più complicata se dalle urne uscisse una maggioranza solo autonomista (Union valdotaine e Autonomisti di centro) oppure autonomista-progressista (con il sostegno anche del Pd). L’Union valdotaine punta a confermarsi leader della coalizione e a prendersi la presidenza della Regione. Il favorito per ricoprire l’incarico è senza dubbio il presidente uscente Renzo Testolin, ma la legge sui mandati potrebbe stoppare il suo bis a place Deffeyes. Lo stesso vale per l’attuale vice presidente Luigi Bertschy. Su questo aspetto ancora oggi non c’è chiarezza. E’ possibile comunque che si tenti di ‘forzare’ la mano e di eleggere in Aula uno dei due: in questo caso è scontato che la vicenda finisca in Tribunale, con una sfida a colpi di pareri legali.
Andando oltre e sfogliando la rosa degli unionisti ‘papabili’ per il prestigioso ruolo spuntano l’emergente Davide Sapinet, il veterano Aurelio Marguerettaz, ma anche Erik Lavevaz. Una cosa è certa: farà il presidente chi prenderà più voti, nella storia dell’Union valdotaine è (quasi) sempre stato così.
Remota, infine, la possibilità che l’Uv decida di rinunciare alla presidenza della Regione in cambio della presidenza del Consiglio Valle (con Testolin e Bertschy in pole position): in tal caso il nuovo governatore potrebbe provenire dalle fila degli Autonomisti di Centro con Stefano Aggravi e Carlo Marzi pronti a guidare la Regione.
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ANSA