Calabria, confronto ‘caldo’ in tv tra Occhiuto e Tridico

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Distanti uno dall’altro quanto più non potrebbero. Lavoro, sanità, autonomia. Ogni argomento è buono per rimarcare la differenza abissale che li divide. Il presidente dimissionario e ricandidato Roberto Occhiuto e lo sfidante, l’europarlamentare 5 Stelle Pasquale Tridico, candidato del campo progressista durante “Il Confronto di SkyTg24” entrambi in videocollegamento non se le sono mandate a dire, con punte di alta tensione quando si è parlato di Palestina e dell’inchiesta per corruzione che ha coinvolto il governatore uscente.

Il primo “duello” è sul lavoro. Tridico cita i dati calabresi “tasso di occupazione più basso in Europa, il 48%” e annuncia un “piano di reclutamento pubblico, 3000 operatori per la cultura e 7.000 per l’ambiente” e Occhiuto ribatte che non è “con l’assunzione di 7.000 forestali che si risolve il problema” ricordando i bandi messi in campo dal suo governo per le imprese con sgravi sulle assunzioni. Ancora più forti i toni sulla sanità, argomento altamente divisivo. “E’ un disastro, ospedali chiusi anche con il sostegno di Occhiuto, altri fantasma e intere aree senza assistenza” attacca Tridico che propone una guardia medica in ogni comune. “Non conosce la storia e nemmeno il presente” gli ribatte gelido Occhiuto che cita i cantieri “che io ho riaperto” ed avviato “dopo che per 20 anni erano rimasti sulla carta”. E poi contrattacca: “i commissari nominati dal governo Conte non hanno investito un euro né assunto un operatore sanitario”.

Distanti quanto la Calabria dalla Sicilia anche sul ponte sullo Stretto. Occhiuto lo definisce un attrattore di altri investimenti “3,8 miliardi di investimenti per la statale 106 quando in 30 anni ne era stato investito uno” e Tridico che bolla l’opera come “non assolutamente prioritaria”. Accuse incrociale anche sull’autonomia differenziata con Tridico che ricorda ad Occhiuto di avere votato in Conferenza delle Regioni insieme ai leghisti “che vogliono spaccare il Sud” e l’avversario che ribatte di essere stato l’esponente del centrodestra “che più ha frenato fino a quando non si fossero definiti i Lep”. Toni accesi anche su Gaza. “Riconosceremo lo Stato di Palestina, è un dovere politico e morale contro l’inaccettabile genocidio” dice Tridico con Occhiuto che riconosce la catastrofe umanitaria “senza alcuna giustificazione” ma il riconoscimento, dice, “non ha senso a livello regionale” rilevando che la posizione del governo è quella giusta. “Trovo disgustoso questo atteggiamento di Occhiuto” replica Tridico Ma è il nodo inchieste che scalda gli animi. Alla domanda “in caso di rinvio a giudizio si dimetterebbe?”. “No” risponde Occhiuto ribadendo di essersi dimesso dopo l’avviso di garanzia per evitare strumentalizzazioni e l’immobilismo della Regione.

“Si” ribatte Tridico. Quando poi Tridico chiede ad Occhiuto se ha ricevuto un altro avviso di garanzia per altre vicende, il governatore uscente si scalda e alza i toni. “No” risponde secco e poi: “é vergognoso che si utilizzino questi temi per la campagna elettorale. Il partito di Conte sosteneva Ricci che era indagato come me. Ora che hanno perso nelle Marche il loro garantismo di circostanza lascia il posto al giustizialismo”. E adesso tutti ad aspettare il voto di domenica e lunedì.   

ANSA