Lo sciopero generale per Gaza infiamma lo scontro politico. Con durissimi scambi di accuse tra maggioranza e opposizione e un duello senza esclusione di colpi tra il leader della Lega Matteo Salvini e il segretario della Cgil Maurizio Landini. “Lo sciopero è illegittimo”, “lo paghi Landini”, incalza già in mattinata il vicepremier. “Stia tranquillo perché lo paghiamo noi con le nostre tasse”, la replica del sindacalista. In serata il secondo round: la Cgil parla della “partecipazione senza precedenti” alle manifestazioni e dei “giovani che chiedono un futuro di pace e giustizia”. Il vicepremier, di contro, attacca a testa bassa: “A metà giornata ci sono 30 poliziotti feriti, stazioni bloccate, autostrade fermate, invasioni di aeroporti…Abbiamo dato una chance, hanno preferito fare guerra politica. Sapremo come comportarci”. Dal sindacato “non una guerra politica ma, insomma, un appello alla rivolta sociale”, gli fa eco il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi
Salvini prospetta “altri 40 scioperi da qui a fine anno” e promette: “Saprò, a questo punto, come tutelare milioni di italiani, il loro diritto alla mobilità, al lavoro, allo studio, alla salute”. Il segretario della Lega già durante l’ultimo Consiglio dei ministri ha avanzato la proposta di aggiornare regole e sanzioni “per chi organizza e partecipa a scioperi illegali” proponendo, ad esempio che chi organizza cortei e manifestazioni debba lasciare una cauzione in caso di danni.
Dopo il Consiglio dei ministri, c’è stata una riunione fra la premier Giorgia Meloni, i suoi vice Salvini e Antonio Tajani e il ministro della giustizia Carlo Nordio. L’ipotesi di precettazione sarebbe stata esclusa anche su indicazione del Viminale per questioni di ordine pubblico.
“Non avevo mai visto un rappresentante dello Stato minacciare i suoi cittadini quando esercitano un diritto sancito dalla costituzione, il diritto di sciopero”, sottolinea Landini. In piazza con lui scendono i leader di Pd, M5s e Avs. “Giù le mani dal diritto di sciopero. Siamo con le lavoratrici e i lavoratori” e in “solidarietà con gli attivisti della Flotilla attaccati dalla presidente del Consiglio”, afferma Elly Schlein.
Anche Giuseppe Conte punta il dito contro la premier e lo fa con un’accusa pesante, quella di “provocare lo scontro con le sue affermazioni. E’ una tecnica ben precisa spiega il presidente del Movimento 5 stelle : fomenta l’odio, provoca le piazze indignate per due anni di silenzio complice del governo” su Gaza “e alla fine vuole soffocare il dissenso. Non ci caschiamo”, esorta, invitando a manifestare sempre pacificamente.
Il centrodestra martella, invece, sui disagi provocati dagli scioperi e sugli scontri. “Dovrà essere la giornata della resa dei conti e delle denunce”, attacca Alessandro Urzì di FdI. Al leader della Lega arrivano diversi attestati di solidarietà per una scritta comparsa a Genova “Salvini come Kirk” . E da via Bellerio puntano il dito verso la sinistra: “Spiace se qualcuno sottovaluta e preferisce il silenzio”, “solidarietà ai poliziotti feriti”. Il senatore meloniano Giovanni Berrino riferisce di cori contro la premier in un corteo pro Palestina a Imperia (“Il Duce lo abbiamo appeso a testa in giù, Giorgia Meloni la prossima sei tu…”) e anche lui chiede che “la sinistra istituzionale prenda con forza le distanze da questo clima”. “E’ evidente che Gaza è solo un pretesto”, “qui l’unico obiettivo è quello di attaccare il governo” e “disgusta il cinismo con cui certa sinistra sfrutta la tragedia palestinese”, rincara la dose Arianna Meloni.
Carlo Calenda posta una cartina con i principali paesi produttori di auto in Europa e provoca Landini: “Quando vi avanza un giorno di sciopero”. Per Matteo Renzi è “giusto difendere i diritti costituzionali di chi fa sciopero. Giusto anche non dimenticare i diritti costituzionali dei milioni di italiani che non vogliono essere bloccati nelle stazioni o nelle strade”.
ANSA