(Adnkronos) “Oggi è l’alba storica per un nuovo Medio Oriente”. E’ quello che dirà il presidente Usa Donald Trump nel suo discorso alla Knesset, secondo le anticipazioni diffuse dalla Casa Bianca, affermando che “ci riuniamo oggi in un giorno di profonda gioia, crescente speranza e rinnovata fede”. “Dopo così tanti anni di incessante guerra e pericolo senza fine, oggi i cieli sono calmi, le armi tacciono e la Terra Santa e finalmente in pace”.
Trump, entrato nell’aula della Knesset in vista del suo discorso dopo l’incontro con i parenti dei 20 ostaggi liberati oggi da Hamas, è stato accolto da un lunghissimo applauso e una standing ovation. L’ultimo presidente degli Stati Uniti a intervenire alla Knesset fu George W. Bush nel 2008.
“Questa è l’alba di un nuovo giorno”, è ciò che Trump ha scritto firmando il libro degli ospiti del Parlamento israeliano. “Questo è un grande onore per me. Un giorno grande e meraviglioso, un nuovo inizio”, ha scritto ancora Trump usando un pennarello nero.
“Israele ha vinto tutto quello che poteva vincere con la forza delle armi. Ora è il momento di tradurre queste vittorie contro il terrorismo sul campo di battaglia nel premio più alto della pace e prosperità per l’intero Medio oriente”, dirà ancora.
“E’ una giornata fantastica. Forse il vostro giorno migliore”, ha dichiarato Trump al presidente israeliano Isaac Herzog e al primo ministro Benjamin Netanyahu mentre camminavano sulla pista dell’aeroporto Ben Gurion a Tel Aviv subito dopo il suo arrivo in Israele. “Questa è storia”, ha risposto Netanyahu, come si vede in un video diffuso dal suo ufficio.
L’accordo di pace per Gaza “potrebbe essere la cosa più importante a cui abbia mai preso parte, il mio più grande successo”, aveva dichiarato nel corso di un’intervista telefonica rilasciata ad Axios mentre si trovava a bordo dell’Air Force One diretto in Israele. In vista del discorso che farà alla Knesset, Trump ha detto che invierà un messaggio di “amore e pace per l’eternità”.
“Non credo che ci sia niente che mi porterà in Paradiso”, insomma, ”non sono sicuro di andarci, forse non sono destinato al Paradiso”. Ma in ogni caso ”ha reso la vita di molte persone decisamente migliore”, ha scherzato poi quando un giornalista gli ha chiesto se il suo impegno per la pace lo avrebbe aiutato a entrate in Paradiso. “Potrei essere in Paradiso adesso, mentre voliamo sull’Air Force One”, ha aggiunto.
Parlando invece della Cerimonia per la pace a Gaza alla quale parteciperà nel pomeriggio a Sharm el-Sheikh, Trump ha affermato di non sapere come mai il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non sia stato invitato e sottolineando che la lista dei partecipanti era stata stilata dagli organizzatori egiziani. ”La varietà dei Paesi presenti è una dimostrazione che il mondo è unito attorno al mio piano” per la fine della guerra a Gaza, ha aggiunto il presidente americano. ”Positiva”, ha sottolineato Trump, la presenza alla cerimonia del presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas.
Netanyahu è ”la persona giusta al momento giusto”, ha detto ancora il tycoon: “Ho avuto alcune divergenze con lui e sono state risolte rapidamente”, ha proseguito Trump dicendo di ritenere che Netanyahu abbia fatto un ottimo lavoro.