Investing for Healthy Ageing, convegno su invecchiamento sano e sostenibile

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In un’Italia sempre più anziana, con il 24,7% della popolazione già oggi over 65 e una proiezione al 34% entro il 2043, è fondamentale puntare sulla prevenzione per poter garantire non solo più anni di vita, ma anni di vita vissuta in buona salute. Le strategie per affrontare l’invecchiamento in salute della popolazione sono state al centro di ‘Investing for Healthy Ageing’, evento promosso da Msd, che si è svolto oggi a Roma presso Associazione Civita e che ha coinvolto istituzioni, società scientifiche, clinici, economisti e associazioni dei pazienti e della società civile. La discussione informano gli organizzatori in una nota si è concentrata con particolare attenzione sulla fragilità dell’anziano, sulla prevenzione delle patologie evitabili tramite le strategie di immunizzazione e sulla sostenibilità del Sistema sanitario nazionale.

I dati Istat evidenziano come l’Italia sia tra i Paesi più anziani al mondo. La combinazione di un calo costante delle nascite e un’aspettativa di vita elevata – oggi pari a 83,4 anni – comporta uno squilibrio crescente tra popolazione attiva e pensionati. Se l’Italia ha una delle aspettative di vita più elevate al mondo, quella in buona salute è di 60 anni per gli uomini e 57 per le donne con un elevato divario regionale. Questo andamento mette sotto pressione il sistema pensionistico, previdenziale e sanitario richiedendo, tra le altre, l’implementazione urgente di politiche pubbliche centrate sull’invecchiamento attivo. Il dibattito ha posto particolare enfasi sul tema delle coperture vaccinali nella popolazione adulta e anziana. A fronte di un obiettivo minimo del 75% per la vaccinazione antinfluenzale, per esempio, i dati aggiornati ad agosto 2025 mostrano una copertura ferma al 52,5% (nella popolazione anziana) e del 19,6% nella popolazione generale. Non si conoscono le coperture vaccinali nella popolazione adulta per le vaccinazioni anti-pneumococcica e anti-herpes zoster, ma secondo i dati raccolti da alcune Regioni sono molto basse, nonostante la ricerca scientifica fornisce oggi strumenti di ultima generazione, che garantiscono una protezione più ampia ed efficace per la popolazione adulta e anziana contro patologie che causano complicanze gravi, ospedalizzazioni e mortalità.

Nel corso di ‘Investing for Healthy Ageing’, istituzioni, politica, mondo scientifico e società civile hanno lanciato l’idea di portare avanti, da oggi, un appello volto al Governo e alle Istituzioni per riconoscere concretamente la centralità della Prevenzione come pilastro imprescindibile per migliorare la vita delle persone, garantire un invecchiamento in salute e quindi la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale e dell’intero Paese. A oggi, le risorse per la prevenzione osservano gli esperti non sembrano sufficienti e per questo serve un cambio di rotta.

Il gruppo di lavoro ha identificato nella prossima Legge di Bilancio l’opportunità di incrementare il fondo per la prevenzione di almeno un punto percentuale rispetto all’attuale 5% e superare, per la prima volta, la logica della spesa per Immunizzazione e Screening come “spesa corrente”, riconoscendola come investimento strategico e prioritario, al pari della difesa, nell’ambito del nuovo quadro di governance europea. Questa posizione è oggi largamente condivisa nel dibattito parlamentare e istituzionale, come dimostrano le risoluzioni di maggioranza approvate da Camera e Senato in sede di esame del Documento di Economia e Finanza 2025. Tali risoluzioni, votate lo scorso aprile, impegnano il Governo a ‘valutare l’adozione di misure di sostegno per la prevenzione sanitaria, con particolare riferimento all’immunizzazione e allo screening’.

“Investiamo costantemente in innovazione, ricerca e sviluppo di soluzioni vaccinali all’avanguardia, fondamentali per proteggere la popolazione e prevenire malattie evitabili afferma Nicoletta Luppi, presidente e amministratrice delegata, Msd Italia Come dichiarato dal ministro della Salute, per garantire la sostenibilità del Ssn è necessario aumentare la quota del Fsn dedicato alla Prevenzione ed è auspicabile che i vaccini e gli screening siano considerati dal punto di vista della finanza pubblica un investimento e non una spesa. Dobbiamo tutti insieme chiedere con determinazione che a pieno titolo la prevenzione, a cominciare dall’immunizzazione e dagli screening, sia scorporata dal calcolo della spesa corrente per raggiungere l’obiettivo del 3%/Pil, come giustamente perseguito dal nostro Ministro dell’Economia, per raggiungere già dal 2026 il target richiesto dall’Europa”.

Aggiunge Michele Conversano, Presidente Happy Ageing: “La prevenzione deve diventare centrale nelle politiche sanitarie, con investimenti mirati, continui e strutturati. In particolare, è urgente dare priorità alla vaccinazione dell’adulto e dell’anziano, ancora troppo trascurata nell’agenda politica”. A tale proposito, “le patologie causate da pneumococco osserva Giancarlo Icardi, professore ordinario Facoltà di Medicina e chirurgia, Università di Genova rappresentano una significativa minaccia per la salute pubblica, soprattutto nella popolazione adulta e anziana, dove il rischio di complicanze gravi è elevato. Negli ultimi anni, data l’evoluzione dei sierotipi circolanti nell’età adulta, si è reso necessario lo sviluppo di vaccini anti-pneumococcici che garantiscano la più ampia e specifica protezione verso questi sierotipi che sono oggi responsabili di malattie gravi come le polmoniti e le meningiti da pneumococco”. In particolare, “la Lombardia, grazie alla disponibilità di dati avanzati e a coperture vaccinali tra le più alte in Italia, si propone come un vero e proprio laboratorio d’Europa”, precisa Marco Alparone, Coordinatore della Commissione Affari finanziari, conferenza delle Regioni.

“Per la vaccinazione anti-pneumococcica evidenzia Francesca Russo, responsabile del Coordinamento interregionale della Prevenzione il modello veneto rappresenta un esempio virtuoso, grazie a coperture vaccinali elevate ottenute attraverso una strategia di chiamata attiva sulla coorte target, il coinvolgimento diretto dei Medici di Medicina Generale e campagne di comunicazione efficaci e mirate”. Il senatore Guido Quintino Liris, Commissione Bilancio, Senato della Repubblica sostiene, “raggiungere i cittadini con campagne di comunicazione chiare trasparenti e mirate, capaci di rispondere ai loro bisogni informativi e di superare eventuali resistenze é essenziale”. Per l’onorevole Paolo Ciani, presidente Intergruppo parlamentare Invecchiamento attivo: “È necessario un nuovo approccio che riporti il valore della persona al centro: per farlo servono politiche lungimiranti, inclusive e sostenibili”.

Sulla situazione demografica, Roberta Crialesi, dirigente Servizio Sistema integrato Salute, assistenza e previdenza, Istat osserva che “diventa quindi prioritario adottare politiche strutturate che trasformino l’invecchiamento in un elemento di forza, valorizzando il contributo degli anziani alla società e promuovendo un approccio integrato tra salute, lavoro e inclusione sociale”. Osserva Ketty Vaccaro, responsabile Area Ricerca Biomedica e Salute, Censis rimarca: “Mettere la salute al centro delle politiche per l’invecchiamento significa riconoscere e valorizzare il ruolo attivo degli anziani nella società, costruendo modelli più inclusivi e sostenibili, imprescindibili in una società che invecchia al ritmo della nostra”. Suggerisce Massimo Bordignon, professore ordinario di Scienza delle Finanze, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano: “E’ essenziale orientare le politiche pubbliche verso una maggiore valorizzazione della prevenzione, considerandola non come costo, ma come pilastro per un futuro più sostenibile”.

Del resto, “le evidenze scientifiche illustra Enrico Di Rosa, presidente Siti- Società italiana di igiene e medicina preventiva confermano come la vaccinazione rappresenti non solo una misura di tutela della salute individuale e collettiva, ma anche un investimento con un chiaro ritorno economico per il sistema sanitario”. Per Tommasa Maio, responsabile Area Vaccini, Fimmg, “il medico di medicina generale svolge un ruolo centrale nella vaccinazione dell’adulto, rappresentando il primo punto di riferimento per una prevenzione vaccinale personalizzata a tutela della salute della popolazione e l’ anti-pneumococcica può essere effettuata in qualsiasi momento dell’anno”. Aggiunge Alessandro Rossi, presidente Simg: “La formazione continua del Medico di medicina generale è fondamentale. Solo combinando competenze aggiornate e una comunicazione efficace potremo contrastare l’esitazione vaccinale, aumentare le coperture vaccinali e migliorare la salute pubblica, soprattutto nelle fasce più vulnerabili della popolazione”. Le farmacie e i farmacisti sono pronti “a mettere a disposizione competenze e strutture anche per incrementare le coperture vaccinali anti-pneumococciche”, conclude Michele Pellegrini Calace, segretario Nazionale, Federfarma.