
22 settembre 2025 | 08.57
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Il mondo del lavoro italiano si sta muovendo verso un’evoluzione digitale, ma non sempre al passo con le sue ambizioni. Un’indagine condotta da LHH, società del Gruppo Adecco specializzata in consulenza HR, ha fornito un quadro dettagliato sull’impiego dell’Intelligenza Artificiale e sulla preparazione delle aziende per il futuro. I risultati del report, intitolato “Guidare il cambiamento nell’era dell’IA: aspettative vs realtà”, mostrano una netta contraddizione: se da un lato l’adozione dell’AI nella gestione delle risorse umane è in forte crescita, la reale “prontezza per il domani” rimane un miraggio per la maggior parte delle imprese.
Secondo la ricerca, il 67% delle aziende italiane sta implementando attivamente soluzioni tecnologiche e di analisi dei dati per la pianificazione strategica del personale. Si tratta di una percentuale che supera la media globale (61%), suggerendo una forte consapevolezza dell’importanza di queste tecnologie. L’uso dell’AI sta già migliorando i processi decisionali per quasi la metà dei leader (49%), aiutando a superare criticità come le carenze di competenze (40%) e le difficoltà nel prendere decisioni tempestive (50%).
Nonostante l’alta percentuale di adozione, la strada da percorrere è ancora lunga. Il report definisce un’azienda “a prova di futuro” come un’organizzazione che “crea una cultura basata sull’adattabilità, facilitando sia l’upskilling sia la mobilità professionale e considerando la tecnologia come un abilitatore”
. In base a questi criteri, soltanto una su sette organizzazioni italiane, ovvero il 15%, può essere considerata realmente pronta per le sfide future. Anche se oltre la metà delle aziende (59%) offre già formazione in ambito tecnologico, sono necessari ulteriori sforzi per assicurare che tutti i dipendenti siano preparati all’era dell’Intelligenza Artificiale.
Luca Semeraro, Country President Italy e SVP Recruitment Solutions di LHH, ha sottolineato l’importanza di un approccio olistico: “In un contesto socio-economico e tecnologico in rapida evoluzione, anche il mondo del lavoro è chiamato ad adeguarsi, riconoscendo che valorizzare il capitale umano e investire nella formazione dei dipendenti, quando si tratta di Intelligenza Artificiale e gestione delle risorse non è più un’opzione, bensì una necessità strategica“. Semeraro ha concluso avvertendo che “senza competenze adeguate, le imprese corrono il rischio di rimanere spettatrici in un panorama particolarmente competitivo, che esige visione a lungo termine e rapidità decisionale“.