Anconetana torna a casa, ‘Flotilla solo per i palestinesi’

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“Abbiamo rivoluzionato la nostra
vita per poter fare questa missione solo per i palestinesi,
assolutamente per loro”. Sono le parole, alla Tgr Marche, di
Silvia Severini, la 54enne impiegata pubblica anconetana,
imbarcata con la Global Sumud Flotilla verso Gaza, tornata a
casa oggi dopo aver trascorso tre giorni nel carcere israeliano
di Ketziot. L’attivista risponde così a coloro, tra cui la
premier Giorgia Meloni, che hanno sollevato dubbi sui reali
obiettivi della Flotilla.

   
Tra pochi giorni sarebbe terminata la sua aspettativa dal
lavoro. Severini racconta i difficili momenti trascorsi dopo
l’abbordaggio delle navi da parte dei soldati di Israele e la
detenzione. “All’inizio al porto eravamo tutti o seduti o in
ginocchio. riferisce Severini Con qualcuno ci hanno proprio
giocato: gli dicevano di andare giù e poi tirarsi su, andare giù
e tirarsi su e se loro non eseguivano rapidamente i movimenti
venivano colpiti”.

   
Durante la detenzione ha incrociato anche Greta Thunberg:
“era in una cella accanto a me racconta ancora l’attivista
l’hanno avvolta nella bandiera israeliana e l’hanno derisa. Chi
era in cella con lei ha detto che era abbastanza provata”.

   
Un pensiero la 54enne lo dedica a chi ha partecipato alle
proteste in solidarietà alla Palestina e alla Flotilla: “devo
ringraziare assolutamente le piazze che ci sono state qua in
Italia, qui ad Ancona, conclude perché credo che la nostra
sicurezza, la nostra forza arrivasse da questo”.

   

ANSA