Anti-diva ribelle, amori e MeToo: Asia Argento compie 50 anni

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(Adnkronos) Anti-diva ribelle e sempre scomoda: Asia Argento compie oggi, sabato 20 settembre, 50 anni. Mezza vita passata sotto i riflettori, l’altra metà a farci i conti. Cresciuta all’ombra di due giganti del cinema, ha scelto di non seguire un copione: si è mostrata per quello che è, senza filtri né perfezioni. Ha scandalizzato, amato, recitato troppo o troppo poco, diretto e vissuto al massimo. A cinquant’anni non si lascia addomesticare: è ancora troppo viva per essere archiviata, troppo ingombrante per passare inosservata.  

Respira cinema fin da piccola, suo papà è il regista del brivido Dario Argento e la madre è l’attrice Daria Nicolodi. La sua carriera è iniziata a 9 anni, esordendo con il regista Sergio Citti e insieme a papà Dario ha lavorato in due film horror da lui scritti e prodotti ‘Demoni 2…L’incubo ritorna’ diretto da Bava e ‘La chiesa’ di Soavi. A 13 ha avuto un ruolo da protagonista nel film ‘Zoo’ di Cristina Comencini e Nanni Moretti l’ha scelta per la parte della figlia del suo alter ego Michele Apicella in ‘Palombella Rossa’. Ha lavorato con Abel Ferrara, Michele Placido, Carlo Verdone e Giovanni Veronesi. Ma non si è mai accontentata di fare ‘la figlia di’: ha scelto una strada personale, turbolenta e spesso in salita, sfidando convenzioni. Il suo cinema è stato provocatorio e a tratti disturbante. Film come ‘Scarlet Diva’, il primo lungometraggio da lei scritto, diretto e interpretato, sono stati veri atti di auto-esposizione, in bilico tra arte e confessione.  

Nel 2015 ha annunciato al Giffoni Film Festival di aver abbandonato la carriera da attrice per dedicarsi a quella da regista. Tre anni dopo, nel 2018, ha ripreso a recitare apparendo tra i tanti in ‘Occhiali neri’ di suo padre e nella prima stagione della serie ‘Gigolò per caso’. La sua vita privata è da sempre al centro dell’attenzione quanto e forse più della sua carriera: matrimonio burrascoso con Morgan, con il quale ha avuto la figlia Anna Lou, e quello con Michele Civetta, papà del suo Nicola, ma anche l’amore con lo chef televisivo Anthony Bourdain, un amore interrotto quando l’uomo si è suicidato nella sua stanza d’albergo in Francia.  

E in questi giorni, Argento ha condiviso sui social un post: “Da quel giorno, ho vissuto con il dolore, lo shock e l’impossibile desiderio di tornare indietro e sistemare qualcosa che non può essere aggiustato. Le persone hanno scelto di dare la colpa a me. È crudele attaccare qualcuno che sta ancora imparando a sopravvivere alle conseguenze della perdita. Non lascerò che l’odio online definisca il ricordo di qualcuno che ho amato, né lascerò che definisca la mia guarigione”.  

Bourdain si è suicidato l’8 giugno 2018 e Argento in quel periodo, mentre cercava di scendere dalla giostra delle accuse, ha avuto un ruolo chiave nel movimento femminista #MeToo: insieme a tante altre attrici, ha denunciato di essere stata molestata dall’ex produttore Harvey Weinstein. Per poi finire al centro delle polemiche. L’accusa da lei respinta di abusi nei confronti dell’attore Jimmy Bennett, all’epoca dei fatti minorenne, ha segnato un momento difficile e controverso tanto che il programma X Factor, in cui era giudice, l’ha esonerata dall’incarico. Oggi, a cinquant’anni, Asia Argento continua a vivere in quel margine sottile dove arte e ferita si incontrano, dove la provocazione si fonde con la fragilità.