Caso Migranti, Musk attacca i giudici italiani: ‘Devono andarsene’

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Quello del rimpatrio dei migranti dall’Albania in Italia “credo che sia un tema oggi molto controverso e credo che alla fine una parola decisiva debba arrivare, c’è stato un ricorso alla Corte europea e può darsi che sia quella la sede giusta per definire quello che secondo me è un problema che sarebbe stato meglio non fosse sorto, ma visto che è sorto in qualche modo dobbiamo definirlo”. Lo ha spiegato il presidente del Senato Ignazio La Russa, a margine di un evento al Palazzo di Giustizia di Milano, rispondendo a una domanda dei cronisti sul nuovo stop dei giudici al trattenimento di migranti in Albania. 

Il presidente del Senato si riferisce all’arrivo verso mezzanotte e mezza nel porto di Brindisi della nave Visalli con a bordo i sette migranti che da venerdì scorso si trovavano nel centro di Gjdaer in Albania.

Il loro rientro in Italia segue la decisione del tribunale di Roma che ha sospeso il provvedimento di convalida del loro trattenimento rimettendo tutto nelle mani della Corte di giustizia europea. I migranti, di origine bengalese ed egiziana, sono stati accompagnati a bordo in un pulmino in una struttura per richiedenti asilo. Qui potranno seguire l’iter ordinario di esame della domanda. 

Sulla questione è intervenuto, su X, anche Elon Musk. “Questi giudici devono andarsene” (These judges need to go) ha commentato al post di un utente che riportava la notizia della sospensione della convalida del trattenimento per i sette migranti.

Casciaro (Anm),’il governo conosceva le norme Ue sui migranti’

“La politica decide le politiche dei flussi migratori. Ma nel farlo non può non tener conto del quadro normativo sovranazionale a cui la disciplina interna deve uniformarsi, ne può lamentarsi del fatto che i giudici facciano il loro dovere”. Lo afferma in un’intervista a La Stampa il segretario generale dell’Anm Salvatore Casciaro, in merito alla decisione dei giudici di Roma sui migranti in Albania. “Il giudice, se ritiene che la normativa interna sia incompatibile con quella europea prosegue ha due strade: disapplicare la normativa interna per incompatibilità con la normativa europea, oppure, in caso di dubbio, sollevare il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia. In questo senso hanno deciso i giudici romani, in linea con quanto fatto da altri uffici di merito come Bologna. Esiste un principio di primazia della disciplina europea, architrave per le corti nazionali dei Paesi membri dell’Unione. La normativa europea in materia di migrazione è sovraordinata rispetto a quella nazionale”.

ANSA