La nuova riforma del Codice della Strada, che introduce, tra le altre cose, l’obbligo di targa, assicurazione e casco per i monopattini elettrici; oltre a obbligo di indicatori luminosi per svolta e frenata e l’impossibilità per i mezzi di circolare al di fuori dei centri urbani, è “schizofrenia legislativa che ha prodotto un’anatra zoppa” dove “i monopattini privati continueranno a essere banditi delle strade”. Lo dice all’Adnkronos Giorgio Cappiello, Senior Government e Partnership Manager Italia di Bird, società di micromobilità.
La legislazione attualmente vigente “per noi dello sharing prevede obbligo di assicurazione, di casco per gli utenti di età compresa tra 14 e 17 anni, obbligo di fare campagne informative e il monitoraggio delle aree operative dove offriamo servizi” aggiunge Cappiello. Ad oggi l’obbligatorietà del casco per la mobilità in sharing è a carico dell’utente. “Noi non possiamo trasportare nulla sul monopattino spiega il manager . Ci chiediamo quindi come un legislatore accorto possa introdurre quest’obbligo quando noi non possiamo farlo perché è una questione in capo al privato”.
Bagarre anche sul tema assicurazioni. Il nuovo testo varato dall’esecutivo prevede infatti l’applicazione ai monopattini della rc auto, ma “c’è una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che esclude che questa si possa applicare a veicoli a trazione elettrica che arrivano a 20 km/h. Fondamentalmente voglio applicare una norma contraria al diritto dell’Unione” incalza Cappiello. Per questo motivo “non faremo modifiche” sulle assicurazioni.
La nuova norma dispone poi che non possano circolare veicoli sprovvisti di contrassegno, la cui stampa è a carico della zecca poligrafica dello Stato su caratteristiche che dovranno essere definite da un decreto attuativo. “Per noi rimarca il contrassegno è lo strumento principe di controllo da parte delle forze dell’ordine. In sua assenza è evidente che tutta la riforma non possa applicarsi. Come potrebbe fare l’operatore di sicurezza a controllare un monopattino se manca?”.
L’auspicio della società è che, in fase di attuazione delle nuove regole, il governo voglia confrontarsi con l’industria. “È una norma ideologica sentenzia il dirigente . Secondo i dati Istat, nel 2022 i monopattini sono stati coinvolti nello 0,5% degli incidenti. Siamo giuridicamente parificati ai velocipedi”. “Ci sembra il tipico intervento normativo dove i cocci verranno raccolti dai comuni che dovranno applicarli” conclude Cappiello.