Dal Tfr alla rottamazione, stop a 1300 emendamenti alla manovra

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Dalla proroga della sospensione delle
multe per i no vax, chiesta dalla Lega, alla riapertura del
semestre di silenzio-assenso per conferire il Tfr ai fondi
pensione (proposta da FdI e dal partito guidato da Matteo
Salvini): sono circa 1.300 su 4.511 le proposte di modifica dei
gruppi alla manovra che sono state dichiarate inammissibili in
commissione Bilancio alla Camera per ragioni di estraneità di
materia o di coperture. Sopravvivono invece il voucher di 1.500
euro per le scuole paritarie (FdI) e la proposta di FI per
destinare il fondo mutui prima casa alle coppie under30 che
progettano di sposarsi.

   
Salta anche l’emendamento della Lega alla manovra per una
nuova rottamazione delle cartelle, la quinquies. La proposta di
modifica per una definizione agevolata dei carichi affidati
all’agente della riscossione, per le cartelle dal primo gennaio
2000 al 31 dicembre 2023, figura infatti tra gli emendamenti
inammissibili per “carenza o inidoneità di compensazione”. Una
proposta analoga, presentata come emendamento di FI al dl Fisco
(che riapre i termini della Rottamazione quater, estendendoli
alle cartelle dal primo luglio 2022 al 31 dicembre 2023) è però
ancora all’esame della commissione Bilancio del Senato. Niente
da fare, infine, anche per l’emendamento alla legge di bilancio
che puntava ad una stretta per i politici sui compensi percepiti
all’estero. La proposta, presentata dalla deputata di FdI Alice
Buonguerrieri, è stata dichiarata inammissibile in commissione
Bilancio alla Camera per ragioni di estraneità di materia. La
modifica, che ha richiamato la polemica sui compensi delle
consulenze all’estero dell’ex premier Matteo Renzi, prevedeva un
tetto massimo di ricavi pari a 50mila euro lordi. Nel divieto
sarebbero rientrati membri del governo, parlamentari, presidenti
di Regione ed europarlamentari italiani.

   

ANSA