De Vita (Pirelli): “Parità di genere conviene serve cambiamento culturale”

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(Adnkronos) “La parità di genere conviene a tutti: ai sistemi economici, ai paesi, ai sistemi sociali, alle comunità e poi naturalmente in primis alle donne stesse. Sostegno economico e flessibilità sono due strade a disposizione, ma c’è anche un terzo asse, identificato anche dalla ricerca” presentata oggi, “che è proprio quello della spinta al cambiamento culturale. Le prime due, per quanto non antinomiche, non funzionano se non c’è questa spinta a far sì che i comportamenti e i pensieri reali delle persone cambino”. Lo ha detto Donatella De Vita, Global Head of Engagement and Welfare and Dei di Pirelli, partecipando questa mattina a Milano, all’evento di presentazione dello studio ‘Donne, lavoro e sfide demografiche. Modelli e strategie a sostegno dell’occupazione femminile e della genitorialità’, di Fondazione Gi Group e Gi Group Holding, realizzato in collaborazione con Valore D. 

Come grande azienda, “mi piace citare semplicemente tre cose le più recenti mi riferisco a settimane, mesi fa che abbiamo fatto in un’azienda industriale molto maschile per tradizione illustra De Vita per business, per persone che prevalentemente hanno un grado ingegneristico, tecnico, tecnologico da sempre un po’ più appannaggio di una popolazione maschile. Abbiamo iniziato a decidere proprio di lavorare sul tema culturale. La prima” riguarda la mesa a punto di “percorsi di formazione e di counseling, ovviamente per chi lo vuole, dedicata ai neopadri il focus sulle madri è scontato Al di là che prendano il congedo parentale, abbiamo iniziato a metterli insieme, a ragionare insieme. Questa cosa è davvero potente perché iniziano a pensare che fra uomini, fra padri, si può parlare anche di altre cose e si può iniziare a fare con i padri un percorso su come accompagnare la propria compagna o il proprio partner nell’avere una genitorialità diversa. Credo che questo sia un piccolo tassellino che probabilmente inizia a far cambiare le cose”.  

Inoltre “stiamo ragionando sull’aumentare di molto i giorni di congedo paternità aggiunge De Vita ma non tanto il congedo parentale, che noi già integriamo al 100% per 3 mesi, ma solo quello dei padri perché comunque ancora, tradizionalmente, il congedo parentale, è un po’ appannaggio delle madri. Come abbiamo visto benissimo nella ricerca, su questo forse le imprese possono essere più audaci rispetto al legislatore italiano che prevede i dieci giorni obbligatori. Non c’è ancora un accordo scritto e firmato, però questo è il secondo pezzo che mettiamo per lavorare sul cambiamento culturale” considerando anche di “renderlo obbligatorio, cioè con una premialità”. La terza cosa “che abbiamo iniziato in mesi, settimane recentissime conclude riguarda i corsi di educazione finanziaria per le nostre colleghe. Certamente il tema del portare la finanza nelle donne e non solo le donne in finanza credo sia un altro grande pezzettino di rivoluzione che possiamo fare”. 

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