Esposto contro Lo Voi, Cantone apre un fascicolo

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Un fascicolo di indagine a carico di ignoti. La Procura di Perugia accelera e incardina in un procedimento l’esposto ricevuto dal Dis su presunte rivelazioni di riservate da parte dei pm di Roma, guidati da Francesco Lo Voi, in relazione all’indagine avviata dopo una denuncia da parte del capo di gabinetto della premier Meloni, Gaetano Caputi.

I pm umbri, coordinati da Raffaele Cantone, in questa fase si muovono con cautela rubricando l’incartamento senza indagati. Un primo passo che servirà ai magistrati per potere analizzare l’incartamento del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza ed effettuare, eventualmente, acquisizioni di atti dopo avere affidato delega alla polizia giudiziaria. Nella nota diffusa da Perugia si precisa che al momento “non può essere riferito il contenuto dell’iscrizione né il registro in cui è stata disposta, trattandosi di informazioni coperte dal segreto”.

Nell’esposto il Dipartimento che coordina l’attività degli 007 contesta alla Procura capitolina la violazione del comma 8 dell’articolo 42 della legge speciale istitutiva dei servizi segreti in quanto piazzale Clodio, a cui è stata trasmessa una informativa dai servizi classificata come “riservata”, avrebbe dovuto adottare le necessarie cautele per evitarne l’indebita diffusione. Accuse che però Lo Voi respinge e attende una convocazione al Copasir, la “sede opportuna” al netto delle decisioni che prenderà Perugia, per offrire i suoi chiarimenti. Il capo dei pm romani difende l’operato del suo ufficio: non c’è stato alcun reato in quanto la norma speciale viene applica in caso di azione coattiva da parte della Procura, con ordine di esibizione di atti al Dis.

Nel caso in esame, secondo la tesi difensiva, ciò non sarebbe avvenuto: nessun ordine e quindi nessuna infrazione della legge ma è stata, invece, correttamente applicata la legge generale a tutela del diritto di difesa con il deposito degli atti nella chiusura delle indagini a carico di alcuni giornalisti. Sul fronte disciplinare, intanto, è stata assegnata alla Prima Commissione del Csm la richiesta di apertura di una pratica per incompatibilità ambientale presentata alla fine di gennaio, su richiesta dei laici del centrodestra in Consiglio, e che tira in ballo il capo dell’ufficio giudiziario capitolino per la vicenda Almasri e, in particolare, l’iscrizione nel registro, per l’accusa di favoreggiamento, di Meloni e altri due ministri dopo una denuncia presentata dall’avvocato Luigi Li Gotti.

Resta ancora da assegnare, invece, la seconda richiesta di pratica sottoscritta dagli stessi consiglieri, finalizzata all’avvio di una procedura di trasferimento nei confronti del Procuratore di Roma per il caso Caputi. Nell’atto si chiede anche di trasmettere gli atti alla Procura generale per la valutazione di eventuali illeciti disciplinari. Non è escluso che il Comitato di presidenza del Csm, che si riunisce martedì, possa assegnare anche la seconda pratica alla Prima Commissione.

All’attenzione del Csm anche una iniziativa “a tutela” di Lo Voi chiesta il 7 febbraio al Comitato di presidenza dal consigliere indipendente Andrea Mirenda dopo le “gravi e sorprendenti affermazioni pubbliche” della premier Meloni, ritenute dal consigliere “inaccettabili” e con le quali il Procuratore di Roma sarebbe stato “irriso”.

   

ANSA