G7, Meloni: “È stato un successo, rafforzato impegno per l’Ucraina”

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(Adnkronos)
Il vertice del G7 di Borgo Egnazia è stato “un successo, lo dico senza timore di smentite”. Lo rivendica nella conferenza stampa finale la premier Giorgia Meloni che ringrazia la sherpa del summit “Elisabetta Belloni e la sua squadra, i negoziati sono stati molto complessi”, sottolinea. 

Il G7 “non è una fortezza che deve difendersi da qualcosa o da qualcuno, ma un’offerta di valori”, ribadisce la premier secondo cui “è importante smontare la narrazione di un Occidente contro il resto del mondo e credo che questo approccio sia confermato”. “Sono orgogliosa che un racconto completamente diverso sia stato fatto sotto la presidenza italiana”, aggiunge.  

“Abbiamo vissuto ieri una giornata straordinaria, non ho difficoltà a definirlo come un momento storico con la presenza del Pontefice, che non smetterò mai di ringraziare abbastanza. Per la prima volta in quasi 50 anni storia del G7 un pontefice ha partecipato ai lavori di un vertice”, ha rimarcato Meloni. “Voglio ringraziarlo per questo regalo prezioso e per averci dato il suo punto di vista sull’Intelligenza artificiale e anche per il rispetto rimanendo per oltre 3 ore ad ascoltare gli intervento dei leader. Sarò eternamente grato per questo regalo straordinario che ha voluto mandare”, sottolinea Meloni. 

Giorgia Meloni rivendica quindi “l’impegno concreto sull’Africa” del G7, “è tra i fiori all’occhiello del summit”. Nella conferenza stampa finale del vertice, la premier ribadisce che “ai documenti seguiranno fatti concreti”. 

“A differenza di quanto qualcuno preconizzava intendiamo continuare a sostenere l’Ucraina e anzi abbiamo scelto di rafforzare il nostro impegno e le diverse linee di azioni con un approccio che continua ad essere a 360 gradi per aiutare la nazione aggredita a guardare il futuro”, sottolinea. “Con la dichiarazione finale il G7 rimarca Meloni ribadisce il suo impegno compatto per difendere il sistema internazionale di regole che è basato sulla forza del diritto, sistema che è stato messo a repentaglio con la guerra di aggressione russa all’Ucraina con risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.  

Dal vertice del G7, prosegue la premier, è emerso “il sostegno convinto per il piano americano” per il cessate il fuoco in Medio Oriente, “sono fiera dell’impegno dell’Italia”. 

Nel contrasto all’immigrazione illegale, bisogna “seguire i soldi”, “follow the money come dicevano Falcone e Borsellino” sulla mafia. Lo ribadisce la premier Giorgia Meloni nella conferenza sta finale del G7 di Borgo Egnazia, vertice che “per la prima volta” ha discusso del tema dell’immigrazione. “Io credo che se noi colpiamo al cuore le organizzazioni criminali seguendo i proventi dei traffici, possiamo fare la differenza nella nostra capacitò di combattere gli schiavisti del terzo millennio”, dice. 

Prima della conferenza stampa finale ci sono stati una serie di bilaterali tra cui quello con il primo ministro del Canada, Justin Trudeau che assumerà la presidenza del G7 nel 2025.  

“Il Canada è orgoglio di difendere la democrazia, la stabilità e la pace al fianco dei suoi alleati del G7. L’anno prossimo saremo orgogliosi di accoglierli a casa nostra a Kananaskis, in Alberta”, ha affermarlo in un post sui social è il premier canadese. “Al momento in cui il Canada si prepara ad accogliere i suoi partner del G7 a Kananaskis l’anno prossimo manteniamo la nostra aspirazione ad offrire opportunità eque ad ogni generazione e a migliorare la vita di tutti”, ha sottolineato.  

Trudeau si è poi “congratulato” con la presidente del Consiglio per l’organizzazione “di un summit produttivo”. Il premier canadese ha anche ringraziato Meloni per l’attenzione dell’Italia alle priorità attuali del G7 come il sostegno all’Ucraina, gli obiettivi che portano verso un transizione energetica e l’uso e lo sviluppo dell’Ia”. Trudeau e Meloni, si legge in una nota del governo canadese, hanno sottolineato i “rapporti solidi e in crescita” tra il Canada e l’Italia e “hanno ufficialmente lanciato la road map” tra i due Paesi per rafforzare la cooperazione bilaterale. Nel corso della bilaterale i due leader hanno discusso delle crisi geopolitiche attuali, in particolare il conflitto in Ucraina e hanno ribadito “il loro impegno” a sostenere Kiev. 

Nel momento in cui il Canada si appresta ad organizzare il G7 del 2025 Trudeau ha ribadito “l’importanza di proporre al G7 un ordine del giorno pratico ma ambizioso per far fronte alle sfide mondiali e ottenere risultati concreti”. Trudeau e Meloni resteranno in “stretto contatto” per l’entrata in vigore della road map.  

Tale intesa, sottolinea Palazzo Chigi in una nota, “riflette l’impegno a collaborare nell’affrontare insieme le sfide globali promuovendo la prosperità sostenibile, la stabilità internazionale e un ordine internazionale basato sulle regole”. 

Tra i settori di cooperazione bilaterale privilegiata, si rileva, “si annoverano la sicurezza e la transizione energetica; il cambiamento climatico; il commercio e gli investimenti; la promozione della crescita economica inclusiva e sostenibile; le migrazioni; la sicurezza e la difesa; la ricerca e l’innovazione, con particolare riguardo all’intelligenza artificiale e alla tecnologia quantistica”. 

All’indomani della conclusione del vertice Meloni ha incontrato anche il Presidente della Repubblica Algerina Democratica e Popolare Abdelmadjid Tebboune. Nel corso del colloquio, sottolinea Palazzo Chigi, è stata espressa “profonda soddisfazione” per l’eccellente stato delle relazioni bilaterali, in particolare in ambito economico dove continuano a svilupparsi i rapporti nei settori energetico, agricolo e industriale. 

Al centro della conversazione, si sottolinea, lo stato di avanzamento dei progetti nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa nel settore agricolo e della formazione professionale, nonché l’impegno congiunto nel quadro del Processo di Roma su migrazioni e sviluppo. In tale ambito, è in via di adozione il progetto di agricoltura sostenibile che coinvolgerà il Gruppo agroindustriale italiano controllato da Bonifiche Ferraresi SpA per la concessione strategica di circa 36.000 ettari da sviluppare con attività agro-industriali in collaborazione con i partner algerini. Il più grande investimento in agricoltura sostenibile fatto sinora dall’Italia nella sponda sud del Mediterraneo. 

Meloni e Tebboune, si sottolinea ancora, hanno quindi discusso le principali questioni internazionali, anche alla luce del ruolo dell’Algeria come membro del Consiglio di Sicurezza per il biennio 2024-25. 

Intanto Palazzo Chigi ha siglato un accordo bilaterale tra l’Italia e il gruppo della Banca africana di Sviluppo (Afdb) che prevede per Roma un impegno di circa 150 milioni di dollari in prestiti e sovvenzioni altamente agevolati per finanziare progetti congiunti nell’ambito del Piano Mattei. E’ quanto emerso al termine dell’incontro bilaterale tra Meloni e il presidente della Banca africana di Sviluppo (Afdb), Akinwumi Adesina. L’impegno finanziario per l’Afdb sarà della stessa entità. “L’obiettivo si legge nella nota congiunta è quello di perseguire le priorità del Gruppo Banca Africana e di Sviluppo e dell’Italia, come previsto dal Piano Mattei per l’Africa e dalla strategia della Cooperazione Italiana allo Sviluppo, per favorire partenariati economici e strategici con nazioni e istituzioni africane attraverso la costruzione di opportunità di business comuni e l’incremento dei flussi di investimento. I settori prioritari sono l’energia, l’acqua, l’agricoltura, la sanità, l’istruzione e la formazione e le infrastrutture, sia fisiche che digitali.  

In particolare è prevista l’istituzione di una piattaforma comune per promuovere gli investimenti del settore privato, la piattaforma per la crescita e la resilienza per l’Africa (GRAf). La piattaforma punta a mobilitare capitali verso fondi locali che dovrebbero finanziare attività imprenditoriali per sostenere la creazione di posti di lavoro in Africa. In quest’ambito la Cassa Depositi e Prestiti ha già manifestato l’intenzione di mobilitare fino a circa 820 milioni di dollari in un orizzonte di cinque anni insieme ai principali partner africani ed internazionali con Cdp e Gruppo Banca Africana di Sviluppo orientati a garantire fino a a 200 milioni di dollari ciascuno nello stesso periodo.  

L’Italia si è già impegnata a contribuire con risorse fino a 45 milioni di dollari all’Alliance for Green Infrastructure in Africa (Agia), un’iniziativa della stessa Banca Africana di Sviluppo che punta a mobilitare fino a 10 miliardi di dollari in investimenti su infrastrutture green in tutta l’Africa. Per l’implemetazione del Piano Mattei l’Italia ha già garantito 130 milioni di dollari in prestiti e garanzie al fondo multi-donatori cui hanno già aderito gli Emirati Arabi Uniti mentre l’Afdb si impegnerà per un importo almeno pari ai contributi dei donatori con proprie risorse su ciascun progetto. 

La presidente ha avuto oggi anche un incontro bilaterale con il Presidente della Repubblica Federale del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva. Il colloquio, si legge in una nota, ha fatto emergere la comune volontà di dare continuità ai risultati del vertice G7 di Borgo Egnazia in vista del Summit G20 di Rio de Janeiro, in una prospettiva di sinergia tra le due Presidenze, a partire dai temi dello sviluppo dell’Africa, dell’intelligenza artificiale, della transizione energetica e della sicurezza alimentare. In conclusione dell’incontro, nel ricordare la storica presenza della Comunità italiana in Brasile, i due Presidenti hanno ribadito l’importanza di approfondire i rapporti economici tra le due Nazioni in settori strategici quale quello infrastrutturale ed energetico dandosi appuntamento al G20 di Rio. 

“In questi giorni l’Italia è stata al centro del mondo e gli occhi del mondo sono stati puntati su di noi. Era una grande responsabilità e io sono orgogliosa di come la nostra nazione sia riuscita ancora una volta a stupire e a tracciare la rotta”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un video postato al termine dei lavori della seconda giornata del G7 a Borgo Egnazia in Puglia. E dopo aver ringraziato Papa Francesco (“Abbiamo vissuto anche un momento storico con la presenza del santo padre, è la prima volta di un pontefice al G7″), ha parlato dichiarazione finale adottata, “un documento estremamente significativo che contiene i tanti impegni che il G7 ha deciso di assumersi, impegni concreti, reali, che riguardano questioni dirimenti per il nostro presente, per il nostro futuro e sui quali il G7 ha ribadito la sua unità d’intenti, la sua compattezza”.  

Nel documento finale adottato dai leader, 36 pagine in tutto, è stata ribadita la “forte preoccupazione” per la riduzione dei diritti Lgbt, con una condanna ferma a “tutte le violazioni e gli abusi dei diritti umani e delle libertà fondamentali”, e confermato l’impegno dei Grandi “a promuovere e proteggere” i diritti della comunità ‘arcobaleno’. Quanto all’altro dossier ‘caldo’ sul fronte dei diritti, nelle dichiarazioni finali la parola ‘aborto’ non viene menzionata, ma vengono confermati tutti gli impegni assunti dai leader a Hiroshima. C’è poi un capitolo ad hoc che Meloni potrà sfoggiare fiore all’occhiello del G7 made in Italy: il paragrafo sui migranti, in cui i 7 si impegnano a lanciare “una coalizione per prevenire e contrastare il traffico di migranti”. 

Ricorrendo a un “approccio ‘follow the money’ -mettono nero su bianco i 7 grandi richiamando una strategia messa a punto da Giovanni Falcone contro la mafia e cara a Meloni- per identificare, indagare e contrastare efficacemente la criminalità organizzata, affrontando gli aspetti finanziari, compresa una maggiore cooperazione sulla confisca dei beni”. Nel documento trova spazio anche il Piano Mattei voluto dal governo italiano, salutato con favore dai leader. 

Il G7 ha espresso pieno e unanime sostegno all’accordo elaborato dal presidente americano Joe Biden per un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi, un aumento significativo e duraturo del flusso di assistenza umanitaria in tutta Gaza e la fine duratura del conflitto, si legge nella bozza della dichiarazione finale del G7 in cui si spiega che vanno ”garantiti gli interessi di sicurezza di Israele e la sicurezza dei civili palestinesi a Gaza”. 

Sull’Ucraina, in un passaggio del preambolo della bozza di dichiarazione finale, si legge che alla presenza del presidente Volodymyr Zelensky, in un gesto di solidarietà e sostegno “per la lotta dell’Ucraina per la sua libertà e per la sua ricostruzione, abbiamo deciso di mettere a disposizione circa 50 miliardi di dollari sfruttando le entrate straordinarie dei beni sovrani russi immobilizzati, inviando un segnale inequivocabile al presidente Putin. Stiamo intensificando i nostri sforzi collettivi per disarmare e definanziare il complesso militare industriale russo”. “La Russia sottolineano deve porre fine alla sua guerra di aggressione illegale e pagare per i danni che ha causato all’Ucraina. Secondo la Banca Mondiale, questi danni superano oggi i 486 miliardi di dollari”. 

“Attendiamo con ansia i Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi ed esortiamo tutti i Paesi a osservare la Tregua Olimpica individualmente e collettivamente, come previsto dalla Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ‘Costruire un mondo pacifico e migliore attraverso lo sport e l’ideale olimpico’, adottata il 15 novembre 2023”, è un altro passaggio. 

Sul fronte clima, i Paesi del G7 restano impegnati a “prendere delle misure concrete per affrontare la triplice crisi del cambiamento climatico, dell’inquinamento e della perdita di biodiversità”. I Paesi del G7 “restano impegnati a rispettare l’accordo di Parigi e a mantenere un limite di 1,5°C di aumento della temperatura globale”. Nella bozza si sottolinea che l’obiettivo resta “invariato” ossia “fornire un contributo sostanziale agli sforzi per ridurre le emissioni globali di gas serra di circa il 43% in questo decennio critico e del 60% entro il 2035, rispetto al livello del 2019”. I Paesi del G7 sottolineano “che si tratta di uno sforzo collettivo e che sono necessarie ulteriori azioni da parte di tutti i Paesi, in particolare delle principali economie, per raggiungere il picco delle emissioni globali di gas serra entro il 2025 e il net zero entro il 2050”.