(Adnkronos) Mentre continuano i raid di Israele sulla Striscia di Gaza, Hamas avrebbe accettato due delle principali richieste dello Stato ebraico per un accordo di cessate il fuoco. Lo ha riferito il Wall Street Journal, citando mediatori arabi. Si riaccendono in questo modo le speranze di un accordo che potrebbe liberare alcuni ostaggi nel giro di pochi giorni, nonostante il ripetuto fallimento dei precedenti negoziati. L’obiettivo è quello di finalizzare un accordo prima dell’insediamento del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, il 20 gennaio del prossimo anno.
Il gruppo militante ha detto ai mediatori che accetterebbe un accordo che consentirebbe alle forze israeliane di rimanere temporaneamente a Gaza quando i combattimenti fossero cessati. Hamas ha anche consegnato una lista di ostaggi, tra cui cittadini statunitensi, che rilascerebbe in base a un patto di cessate il fuoco, cosa che non era più avvenuta dalla prima tregua nel conflitto l’anno scorso.
Secondo i negoziatori, Hamas accetterebbe che le forze israeliane rimangano temporaneamente nel corridoio di Filadelfia, una piccola striscia di terra lungo il confine di Gaza con l’Egitto, e il corridoio di Netzarim, che divide l’enclave. Il gruppo militante ha anche concordato che non avrebbe gestito o avuto una presenza nel lato palestinese del valico di Rafah tra Egitto e Gaza.
Il capo del Mossad David Barnea ha incontrato ieri a Doha il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, per discutere dell’accordo sugli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza e dei negoziati per il cessate il fuoco. Lo riferiscono oggi due fonti ben informate citate dal Jerusalem Post ricordano che i due si erano già incontrati il mese scorso.
Nel frattempo non si fermano i raid sull’enclave palestinese. L’agenzia di protezione civile di Gaza ha riferito che 21 persone, tra cui diversi bambini in hanno colpito due case vicino al campo profughi di Nuseirat e a Gaza City. “Quindici morti, tra cui almeno sei bambini, e più di 17 feriti sono stati recuperati a seguito del bombardamento israeliano” di un edificio che ospitava sfollati vicino a Nuseirat, ha detto Mahmud Basal, portavoce della Protezione civile di Gaza, all’Afp. I corpi di altre sei persone uccise in un attacco contro un appartamento a Gaza City sono stati trasferiti in ospedale, insieme a numerose persone ferite, ha aggiunto.
Dodici guardie palestinesi, impegnate a proteggere i camion degli aiuti umanitari nelle zone meridionali del territorio, sono state uccise da raid israeliani. Lo ha reso noto l’agenzia di protezione civile di Gaza. Sette guardie sono state uccise in un attacco a Rafah, mentre un altro attacco ha lasciato cinque guardie morte a Khan Yunis, ha dichiarato il portavoce dell’agenzia Mahmud Basal.
E non ce l’ha fatta il bambino di 12 anni ferito ieri sera in un attacco terroristico che ha preso di mira un autobus partito da Beitar Illit e diretto a Gerusalemme, mentre passava un incrocio vicino alla città di al-Khader in Cisgiordania. Nella sparatoria sono rimaste ferite altre tre persone che non sarebbero in pericolo di vita.
Secondo quanto riferito dalle Forze di difesa israeliane, l’autobus è stato colpito dall’uomo armato a un incrocio nei pressi della città palestinese di al-Khader, prima di fuggire a bordo di una Bmw verso Hebron.
Il terrorista si è consegnato alle autorità dopo un inseguimento e ”la pressione dell’esercito” nei suoi confronti, hanno reso noto le Idf, lo Shin Bet.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede un cessate il fuoco immediato e incondizionato a Gaza. La risoluzione, adottata tra gli applausi con 158 voti favorevoli, 9 contrari e 13 astensioni, chiede “un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente” e “il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi”, simile al testo bloccato qualche settimana fa in Consiglio di Sicurezza da un veto americano.