Le sculture del prospetto principale del Vittoriano
tornano a splendere grazie al contributo di Bvlgari, a seguito del grande progetto di restauro avviato dal VIVE-Vittoriano e Palazzo Venezia, diretto da Edith Gabrielli. Un progetto che conferma il forte legame della Maison con la città di Roma ed il suo inestimabile patrimonio. Un’iniziativa di “alto mecenatismo” nata da una piena condivisione di intenti e valori fra il VIVE-Vittoriano e Palazzo Venezia e Bvlgari nell’ambito della conservazione e della valorizzazione del patrimonio storico-artistico. Diretto dalla stessa Gabrielli ed eseguito da Susanna Sarmati, il restauro, avviato a marzo scorso e concluso ad ottobre, nel pieno rispetto dei tempi previsti, h
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coinvolto le sculture in marmo raffiguranti il Mare Adriatico di Emilio Quadrelli e il Mar Tirreno di Pietro Canonica, le sculture in bronzo dorato raffiguranti ‘Il Pensiero’ di Giulio Monteverde e ‘L’Azione’ di Francesco Jerace e i pennoni di Gaetano Vannicola con le Vittorie di Edoardo Rubino e Edoardo De Albertis
. ”Il Vittoriano, monumento di straordinaria importanza per la storia e l’identità della Nazione, è insieme una significativa opera d’arte ha affermato Gabrielli durante la presentazione del restauro lo è per l’architettura di Giuseppe Sacconi, lo è per la decorazione plastica, eseguita da alcuni dei principali scultori dell’epoca. Restituito l’accordo cromatico fra il candore del marmo Botticino e la finitura dorata degli elementi in bronzo, il prospetto principale del Vittoriano si presenta oggi agli occhi di cittadini e turisti in tutta la sua magnificenza. Si tratta di un percorso che abbiamo intrapreso insieme a Bvlgari, attraverso una proficua alleanza pubblico-privato per la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio storico-artistico”. Il restauro, ha concluso Gabrielli, ”si basa sui grandi principi del restauro italiano: riportare le opere alla leggibilità per bloccare il degrado e restituire l’immagine senza però cancellare il passaggio del tempo che è il principio del restauro italiano”.
“Il restauro delle sculture del prospetto principale del Vittoriano si aggiunge a una lunga sequenza di opere di restauri iniziata più di 20 anni fa ha detto Jean-Christophe Babin, Ceo del Gruppo Bvlgari all’Adnkronos abbiamo partecipato anche al restauro della Collezione Torlonia che per la prima volta è stata esposta fuori dall’Italia, al Louvre. Siamo immensamente orgogliosi di aver contribuito al restauro delle sculture del Vittoriano, un monumento straordinario e imponente che, con la sua maestosità, incarna un legame profondo tra passato e presente, ergendosi nel cuore di Roma e celebrando l’unita d’Italia. U
n’unità che nel giro 150 anni ha portato l’Italia ad essere una delle potenze economiche più importanti al mondo e questa unità ha fatto la forza delle piccole-medie aziende di cui fa parte anche la Bvlgari. Il nostro intervento è stato soprattutto focalizzato verso le sculture di marmo e di bronzo, che noi consideriamo i gioielli del Vittoriano ha aggiunto ancora il Ceo del Gruppo Bvlgari La Città Eterna
è da sempre una fonte inesauribile di ispirazione per Bvlgari, e per noi è fondamentale valorizzare, conservare e rendere accessibile al pubblico il suo straordinario patrimonio storico e culturale. Questo impegno rappresenta non solo una responsabilità verso la nostra storia, ma anche un valore imprescindibile per costruire un futuro che permetta di trasmettere la nostra eredità alle generazioni a venire”.
Nel pieno rispetto dei principi metodologici del restauro italiano, una équipe di esperti operatori, fra le eccellenze del settore, è intervenuta per assicurare la conservazione e la leggibilità delle sculture marmoree e bronzee realizzate agli inizi del Novecento da alcuni dei più importanti artisti del panorama nazionale. L’intervento interamente sostenuto da Bvlgari tramite l’Art Bonus ha consentito, in particolare, di bloccare le forme di degrado presenti e di restituire la qualità del modellato delle superfici lapidee delle fontane così come le finiture dorate degli elementi in bronzo. Contestualmente il restauro ha permesso una più approfondita conoscenza dei processi di realizzazione dei manufatti artistici del monumento eseguiti, tutti nel medesimo periodo, da autori diversi. Un patrimonio storico-artistico
unico al mondo
che, per l’intera durata dei lavori, è rimasto accessibile a cittadini e turisti grazie ad un programma di visite guidate che ha incluso anche le opere in fase di restauro e che ha riscosso grande apprezzamento da parte del pubblico anche grazie alla possibilità di salire sui ponteggi e vedere dal vivo gli operatori a lavoro sulle opere. Una modalità, quella del ‘cantiere aperto’ già adottata dall’Istituto in occasione del restauro conservativo dell’Altare della Patria volta ad avvicinare il pubblico ad una piena conoscenza del monumento.
(di Alisa Toaff)