Il Ponte sullo Stretto, l’Ue chiede chiarimenti sull’impatto ambientale

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L’Unione europea chiede all’Italia nuovi approfondimenti sull’impatto ambientale del Ponte sullo Stretto di Messina. A Bruxelles hanno “individuato aree su cui sono necessari chiarimenti, nonché ulteriori misure che dovrebbero aiutare le autorità italiane” a colmare eventuali “carenze” prima di concedere l’autorizzazione allo sviluppo o avviare i lavori, come si legge nella lettera recapitata ieri al ministero dell’Ambiente e svelata da Bloomberg. Angelo Bonelli, di Avs, rivela a sua volta di averne ricevuta una dall’Ue “alcuni giorni fa”, in risposta a una sua “richiesta in materia di appalti”.

Ma l’ad di Stretto di Messina Spa, Pietro Ciucci, riduce il tutto ad “approfondimenti” richiesti “nell’ambito della normale e prevista dialettica tra lo Stato italiano e l’Unione europea”. Ciucci rimarca che “la Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale del Mase, che ha condotto un’analisi molto approfondita durata oltre 14 mesi, ha espresso parere favorevole con prescrizioni che saranno ottemperate in sede di redazione del progetto esecutivo prima dell’apertura dei cantieri del ponte”. Diversa la lettura di Bonelli, secondo cui “il Dipartimento Ambiente dell’Unione europea ha chiesto all’Italia la ragione per la quale ha proceduto sul Ponte sullo Stretto nonostante ci fossero dei vincoli ambientali europei”. Meloni, rilancia l’esponente di Avs, dovrebbe spiegare “come è stato possibile approvare una delibera al Cipess quando il governo era a conoscenza che c’erano problemi legati ai vincoli ambientali europei”.

“La Commissione ha ribadito la rilevanza strategica del Ponte ed espresso soddisfazione per il positivo dialogo avviato con le autorità italiane: sono ottime . Bruxelles riceverà tutte le risposte necessarie”, è la linea del ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini. Tra i quesiti sul tavolo, alcuni riguardano l’impatto dell’opera sugli habitat animali e le misure di compensazione e delle problematiche relative ad acqua, aria e rumore. La lettera della Commissione nasce anche dalla necessità di rispondere “nel modo più appropriato” a reclami e richieste di informazioni giunte da più parti, soprattutto dalle associazioni ambientaliste.

Una porta la firma di Bonelli: “Il vicepresidente della Commissione Stéphane Séjourné mi ha comunicato che Bruxelles ha chiesto chiarimenti anche sulla normativa relativa ad appalti e contratti: il Ponte sullo Stretto si sta infrangendo contro le norme europee. Non si farà”. Le prossime settimane diranno se rischia slittamenti la roadmap del Ponte che, ha spiegato Salvini in questi giorni, prevede l’avvio dei lavori “nel mese di ottobre se la Corte dei conti darà il suo ok nelle prossime settimane”. L’obiettivo del governo è arrivare al completamento dell’opera nel 2032, un traguardo che nella lettera della Commissione è definito “ambizioso”.

   

ANSA