Ira di Meloni, ‘a Milano violenze indegne’. Scontro con Pd e M5s

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Il giorno dello sciopero pro Gaza, con mobilitazioni e cortei in tutta Italia ma soprattutto con gli scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti a Milano, rende incandescente il dibattito politico.

Una giornata caratterizzata da un lungo lungo e duro botta e risposta che coinvolge i partiti di centrodestra e centrosinistra. La premier Giorgia Meloni sceglie i social per attaccare “violenze e distruzioni che scrive nulla hanno a che vedere con la solidarietà e che non cambieranno di una virgola la vita delle persone a Gaza, ma avranno conseguenze concrete per i cittadini italiani”.

Cittadini che finiranno per subire e pagare i danni provocati da questi teppisti”. Meloni esprime solidarietà alle forze dell’ordine e chiede che anche gli altri partiti “condannino” quanto accaduto. Con lei diversi esponenti del governo e le cariche istituzionali.

“Non è con la violenza, aggredendo le forze della ordine, bloccando autostrade, stazioni e porti che si aiuta la popolazione civile palestinese”, scrive su X il leader di Forza Italia e ministro degli Esteri. Mentre il presidente del Senato Ignazio La Russa parla di “delinquenti che si professano pacifisti ma che in realtà stanno dando vita a vergognose guerriglie urbane”. Sulla stessa scia il suo omologo alla Camera, Lorenzo Fontana, secondo cui “Vandalismo, gesti violenti e linguaggio d’odio sono da condannare e offuscano le motivazioni e la legittimità di qualsiasi manifestazione”.

Le opposizioni, con la segreteria del Pd Elly Schlein ed il leader del M5s Giuseppe Conte, invitano a distinguere tra le violenze nel capoluogo lombardo e chi manifesta pacificamente. Intanto, Dem, Avs e pentastellati accusano la presidente del Consiglio di continuare a “sottrarsi al dibattito in Parlamento” sulla situazione a Gaza.

Giovedì due ottobre è prevista la presenza di Tajani per le comunicazioni del Governo ma non della premier (a cui seguiranno delle risoluzioni ed un voto) sulla Palestina. Le opposizioni hanno pressato l’Esecutivo in queste ore minacciando di impedire i lavori Parlamentari. E la presenza di Tajani, ci tengono a precisare, non è “una concessione, ma il fondamento della democrazia”.

Resta però il “vulnus”, secondo i partiti di minoranza, “dell’anomalia italiana” dell’assenza della premier: “È molto grave denunciano che il Governo partecipi a un vertice internazionale come quello che si aprirà a New York senza avere comunicato al Parlamento la propria linea e, se ancora una volta sarà schiacciato sulle posizioni di Trump, senza avere la minima idea di come fermare il massacro di Gaza”.

Uno stato di tensione che potrebbe essere acuito nelle prossime ore con il preannunciato ricordo in Aula alla Camera dell’attivista Usa ucciso Charlie Kirk. Schlein controbatte facendo sapere di non aver “difficoltà a condannare la devastazione della stazione di Milano ed il ferimento di 60 agenti. “Abbiamo sempre condannato ogni forma di violenza politica”, mette in chiaro chiedendo a Meloni di fare altrettanto: “stiamo ancora aspettando che lei condanni i crimini di Netanyahu”.

In prima fila a difendere le ragioni di chi protesta c’è anche il Movimento Cinque Stelle: “Condanniamo la violenza con fermezza dice Conte però il governo si concentri sul grido diffuso di stop al genocidio. L’esecutivo deve agire con misure concrete e con il riconoscimento della Palestina”.

Al fianco dei manifestanti anche i leader di Avs, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli: “Continueremo in Parlamento e nel Paese a batterci al fianco della maggioranza delle cittadine e dei cittadini italiani. Dalla parte giusta della storia”. Qualche distinguo arriva da Italia Viva: “Chi ha assaltato la stazione di Milano e chi ha seminato paura e distruzione in Italia non e’un manifestante: e’un teppista. E distrugge i buoni propositi di tanti scesi in piazza pacificamente per passione civile”.

ANSA