
Una comunità che “dell’accoglienza e della tutela dei diritti umani” ha sempre fatto la propria bandiera, ma che ha “imparato a governare” il fenomeno migratorio, con “soluzioni strutturali e durature“. Merito anche di un’attenzione rinnovata verso Lampedusa, oggi “più presente nell’agenda di Governo di quanto non lo sia stata in passato”. E’ un lungo sfogo quello del sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, che rivendica il lavoro fatto negli ultimi due anni con “quella destra che ha fatto il decreto Flussi più grande della storia della Repubblica italiana, prevedendo 450mila ingressi regolari in tre anni. La stessa destra che oggi parla di Piano Mattei per l’Africa. Argomenti che ti aspetti da governi di centrosinistra e che poi, invece, li tratta il centrodestra”. Ad amareggiare il primo cittadino un articolo pubblicato ieri sull’edizione palermitana de ‘La Repubblica’ dal titolo ‘C’era una volta Lampedusa il dramma dimenticato’. “Per me ha rappresentato l’ennesima mancanza di rispetto verso una comunità che dell’accoglienza e della tutela dei diritti umani di chiunque approda su quest’isola ne ha fatto un vessillo”, dice oggi Mannino.
“Prima del mio arrivo ho il ricordo di alcune scene che non sono degne di un Paese civile“, denuncia. Il riferimento è alle precedenti gestioni dell’hotspot di contrada Imbriacola, oggi in mano alla Croce Rossa. In passato, però, il ricordo del primo cittadino è di “una struttura poco vivibile, di un locale infermiera che faceva paura, della difficoltà a poter ricaricare i telefonini, delle zuffe per accaparrarsi un pasto, di gente che dormiva all’addiaccio, di bambini che non potevano essere visitati da un pediatra quando serviva, di donne gravide costrette a fare inutili viaggi in elicottero a Palermo, di gente buttata a terra al molo Favaloro o soccorsa sulla nuda terra, di persone accalcate all’hotspot per settimane intere in attesa di essere trasferite in luoghi più idonei, di bare chiuse in una stanzetta improvvisata a camera mortuaria. Oggi non è più così”. Il sindaco snocciola quelli che non esita a definire “traguardi”. Merico anche di un cambio di approccio. “Negli ultimi 30 anni questo problema, almeno per quanto riguarda la gestione sulla mia isola dice il sindaco di Lampedusa , era stato sempre affrontato in maniera emergenziale. Questa volta, invece, il problema è stato preso di petto, apportando soluzioni strutturali e durature che hanno migliorato di gran lunga la gestione del fenomeno immigrazione”.
A iniziare dalla presenza della Croce Rossa italiana, che ha dato “dignità e umanità” all’hotspot. “Non rimpiango il periodo delle gestioni da parte delle cooperative prosegue Mannino , quando mi chiamavano di notte perché non avevano nemmeno il latte da dare ai bambini. Non rimpiango quando mi chiamavano di notte perché non c’erano le bare per qualche migrante rinvenuto morto. Oggi per fortuna molte cose sono cambiate in meglio, abbiamo imparato a governare questo dramma e possiamo contare su una macchina rodata pronta a gestire eventuali emergenze e arrivi massicci, che fortunatamente da più di un anno sono in netto calo”. Il sindaco ricorda i lavori fatti negli ultimi due anni alla struttura di contrada Imbriacola che l’hanno resa “più confortevole”, il servizio di pronto soccorso pediatrico, l’unità mobile dedicata di Ostetricia e ginecologia. E ancora l’implementazione delle procedure di identificazione, che “consentono il trasferimento dei migranti in tempi celeri in altre strutture per evitare affollamenti”, la realizzazione di una camera mortuaria con le celle frigorifere, l’organizzazione che “consente di intervenire in tempi celeri per lo smaltimento dei barchini”, oltre a un’ambulanza medicalizzata con anestesista e rianimatore a bordo.
“Eppure tutte queste cose dice Mannino le ho fatte con quella destra che viene indicata nell’articolo, la stessa destra che ha fatto il decreto flussi più grande della storia della Repubblica Italiana, prevedendo 450mila ingressi regolari in 3 anni. La stessa destra che oggi parla di Piano Mattei per l’Africa. Argomenti che ti aspetti da governi di centrosinistra, e che poi invece li tratta il centrodestra. Quella stessa destra accusata di modificare la ‘percezione pubblica del fenomeno, di oscurarne l’immaginario, di estirparlo dalla commozione solidale’ e che poi, invece, insieme al sottoscritto realizza un parco giochi dedicato a una bambina arrivata dal mare che sulla mia isola ha avuto la possibilità di una seconda vita. Quella stessa destra che mi consente di realizzare e inaugurare ‘un giardino dei giusti’ per onorare donne e uomini che hanno aiutato le vittime dei genocidi, delle persecuzioni, dei regimi totalitari”. Mannino non ha dubbi. “Lampedusa oggi è più presente nell’agenda di Governo di quanto non lo sia stato in passato. Perché oggi, a prescindere dall’emergenza del fenomeno rappresentata dal numero di persone che sbarcano sull’isola, le politiche del Governo sono orientate a garantire a Lampedusa e alla sua gente, sempre pronta ad accogliere chi arriva sull’isola, più opportunità, più servizi, più normalità”.
“Oggi, checché se ne dica sottolinea il sindaco di Lampedusa c’è un Governo che ascolta la voce di chi vive il problema. Oggi c’è un ministero dell’Interno e una Prefettura sempre disponibili nell’affrontare le problematiche poste, tanto da creare una struttura dedicata con un funzionario prefettizio sempre presente sull’isola”. Ad essere finita, invece, ragiona Mannino, è la “finta accoglienza“. Magari di quegli “stessi miei colleghi o i politici che fino a un minuto prima gridavano all’accoglienza a braccia aperte” e che “si girano dall’altra parte e fanno orecchie da mercante o addirittura alzano la voce se il ministero decide di mandare nelle loro città (ben organizzate) qualche persona soccorsa nel Mediterraneo. Non parliamo poi se il soccorso viene fatto da una ong: guai a indicare un porto che non sia Lampedusa. Facile riempirsi la bocca parlando di accoglienza e solidarietà dice ancora il sindaco . Poi in realtà ti ritrovi solo, pure quando devi piangere i morti“.
Negli ultimi tre anni Mannino ne ha accolti circa 150, gli ultimi 6 questa mattina, vittime dell’ennesimo naufragio. “Non ricordo mai una chiamata, una mail, un telegramma, di coloro che si gonfiano il petto urlando ‘umanità’. Mai una chiamata di un esponente politico di appartenenza diversa al centrodestra, fatta eccezione per l’ex sindaco di Porto Empedocle, oggi deputato del M5S. Poi ti arrivano, invece, i messaggi e le chiamate di vicinanza dal presidente Meloni, rea di ‘costruire l’orrore dietro la porta chiusa’, e dal presidente Schifani, molto sensibile verso i bambini e che ha fatto di tutto per implementare i servizi sanitari sull’isola. Non ho mai proposto alcuna linea o visione politica. Semplicemente vivo e conosco il disagio di chi vive sulle mie isole e il dolore di chi vi approda”. L’auspicio del primo cittadino è che “si mettano da parte divisioni e si uniscano gli sforzi e le energie per giungere a soluzioni migliori. Ma non si possono accettare lezioni di umanità da chi se ne sta seduto comodo su una poltrona, senza mai mettere il dito nel fuoco. Per il resto Lampedusa conclude Mannino -rimane qui, al centro del Mediterraneo, a fare quello che ha sempre fatto, salvare persone e dare dignità a un’Europa e a tanta gente che spesso si è girata dall’altra parte”.