Porcospino d’acciaio, la linea dei Volenterosi per Kiev

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Il fronte europeo cerca una stretta sulla guerra in Ucraina. Si appella all’ “unità transatlantica”, esorta gli Usa a chiarire quali garanzie di sicurezza siano pronti a fornire a Kiev e sottolinea l’urgenza di raggiungere un cessate il fuoco, mantenendo ogni pressione su Mosca, anche con nuove sanzioni se dovesse continuare a mietere vittime. Visto dall’Europa, alla vigilia del vertice di Washington, il focus resta sull’idea di escogitare un meccanismo simile all’Articolo 5 nella Nato, che sancisca per Kiev il principio della difesa collettiva, dove l’attacco a uno innesca la risposta di tutti (ma qui l’Alleanza Atlantica non entrerebbe in campo).

“L’Ucraina deve essere un porcospino d’acciaio, indigesto per possibili invasori”, ha scandito la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Servono garanzie di sicurezza sia per gli ucraini e sia per gli europei, ha spiegato incontrando la stampa accanto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, giunto a Bruxelles a sorpresa. La Coalizione dei Volenterosi è pronta a dare il proprio contributo, ha garantito.  A stretto giro lei e Zelensky si sono collegati quindi alla videoconferenza di coordinamento tra i leader della Coalizione in vista dell’appuntamento del leader ucraino a Washington con il presidente Usa Donald Trump, dove interverranno tra gli altri anche Giorgia Meloni, von der Leyen, Emmanuel Macron, Friedrich Merz e Keir Starmer, ma anche il segretario generale Nato Mark Rutte. La speranza a Bruxelles è per una accelerazione che porti davvero a breve a un trilaterale con Trump, Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin (“il più presto possibile” ha auspicato von der Leyen). E che Macron vorrebbe allargare agli europei. Si chiede dunque, ancora una volta, che sia Kiev a trattare sui confini ucraini.

“L’unità transatlantica è fondamentale in questo momento per raggiungere una pace sostenibile in Ucraina”, ha ricordato il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa al termine della videoconferenza. “Se non verrà concordato un cessate il fuoco, l’Ue e gli Stati Uniti dovranno aumentare la pressione sulla Russia. Il diritto sovrano dell’Ucraina di determinare le proprie condizioni di pace deve essere rispettato”. Chiarendo l’idea del ‘porcospino’ von der Leyen ha spiegato che gli alleati dell’Ucraina vogliono solide garanzie di sicurezza, e chiesto che non ci siano limiti sulle forze armate ucraine o veti sul suo percorso di adesione all’Ue. “Finché continuerà lo spargimento di sangue in Ucraina, l’Europa manterrà la pressione diplomatica e, in particolare, economica sulla Russia. Continueremo a rafforzare le sanzioni. Finora abbiamo adottato 18 pacchetti e stiamo portando avanti i preparativi per il 19esimo, che sarà presentato all’inizio di settembre”, ha sottolineato von der Leyen. “La prima delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina è un esercito ucraino forte”, “solido e robusto”, le ha fatto eco Macron.

I leader della Coalizione attendono ora di sentire da Trump come voglia impegnarsi per garantire la sicurezza ucraina, dopo la prima importante apertura emersa nell’ambito dell’incontro in Alaska con Putin. “Il nostro obiettivo è quello di presentare un fronte unito tra europei e ucraini”, ha detto ancora il capo dell’Eliseo. “Chiederemo agli Stati Uniti d’America fino a che punto e in che misura sono pronti a unirsi, dal momento che abbiamo messo sul tavolo garanzie di sicurezza”. Servirà “fermezza con la Russia”, ha avvertito, o qualsiasi tregua servirà solo a preparare “i conflitti di domani”. Putin, del resto, “non vuole la pace, vuole la capitolazione dell’Ucraina”.
   

ANSA