Roma, le reti della società civile alla manifestazione per l’Europa

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(Adnkronos) Le reti della società civile, che hanno preso parte a Piano B, hanno partecipato alla grande manifestazione sull’Europa tenutasi a Roma, scendendo in piazza di fianco a molti sindaci. (VIDEO) 

Roma, 17 marzo 2025. Le reti, infatti, vogliono far comprendere che l’Europa ha bisogno di un cuore e di un’anima e che quest’anima è rappresentata dal paradigma relazionale che mette al centro il valore e la ricchezza della qualità dei rapporti interpersonali, della fiducia, del capitale sociale e dell’attitudine a cooperare tra persone e stati. L’obiettivo deve essere quello di costruire ponti, stabilire relazioni, creare unione e condivisione tra le generazioni e superare il concetto dell’io, per dare vita ad un piano diverso, dove tutti insieme dobbiamo scrivere il futuro delle nostre città, dell’Italia e dell’Europa. 

Leonardo Becchetti (Direttore Festival Nazionale dell’Economia Civile e Cofondatore NeXt) ha preso parte alla manifestazione, dichiarando: «Uno dei problemi principali oggi è la demenza relazionale, cioè la povertà di intelligenza relazionale che c’è nel mondo. Dai femminicidi alle guerre tra gli Stati ai dazi, quindi noi oggi siamo in piazza per l’Europa, ma un’Europa ricca di valori, di relazioni, cioè un’Europa all’altezza della maturità dei nostri padri e delle nostre madri fondatrici, che hanno messo in comune le risorse. non si sono combattuti per il carbone e l’acciaio, ma hanno creato la Comunità del Carbone e dell’Acciaio e dopo la guerra hanno saputo creare una comunità tra vincitori e vinti del conflitto. Questa intelligenza relazionale oggi vuol dire debito comune, vuol dire fare un passo avanti verso la Comunità d’Europa, non solo per il welfare ma anche per sanità ed istruzione. Vuol dire usare tutta la nostra intelligenza per dialogare e fare negoziati con i vicini che non possiamo sceglierci. Come Reti della società civile dobbiamo unirci, valorizzando le differenze che ci sono ma senza essere divisivi, e vincere le sfide delle intelligenze relazionali per una nuova economia che sia civile, sociale e partecipata». 

 

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