Il leader della Lega, Matteo Salvini, è arrivato a sorpresa a Pontida. In mattinata la Lega aveva fatto sapere che Salvini oggi non sarebbe andato al raduno per controlli medici ma che sarebbe stato presente domani.
“Meglio”: Salvini ha risposto in questo modo, arrivando al raduno, a chi gli chiedeva delle sue condizioni di salute. “Oggi ha aggiunto dal pronto soccorso di Chiari mi hanno dimesso dicendomi: ‘Oggi, ministro si deve riposare’ e il mio riposo siete voi. Non potevo non esserci, quindi magari stasera non potrò affondarmi nei pizzoccheri e nella polenta come avrei desiderato ma non ce la facevo a stare a casa. Ho voluto esserci perché siete uno spettacolo”. Salvini è stato accolto da un’ovazione e dal coro “C’è solo un capitano, c’è solo un capitano” dai giovani leghisti.
Intanto a Pontida c’è anche il vicesegretario del partito, Roberto Vannacci, che partecipa alla manifestazione dei Giovani della Lega. “Il vittimismo non fa parte della destra, è Saviano che gira con la scorta non il sottoscritto. Quindi sono loro le vittime, oggi se non sei una vittima non sei nessuno”, ha detto. E parlando di sè ha aggiunto: “Io non ho paura, ma sono consapevole dei rischi. La scorta me la faccio da solo e gestisco la paura perché sono le mie convinzioni”. Quindi ha concluso: “Noi accettiamo il rischio come fanno le persone forti e coraggiose e le vittime la lasciamo fare agli altri”.
“Io segretario della Lega? No, aspiro a continuare a fare il mio lavoro, che è quello di europarlamentare, al meglio delle mie possibilità. Questo è il mandato che mi hanno dato 563mila elettori” ha risposto poi ai giornalisti che gli chiedevano se aspira a guidare il partito.
“L’immunità della Salis verrà votata in Commissione, non in Parlamento e quindi io non faccio parte della Commissione ma mi auguro che i nostri rappresentanti in Commissione votino per togliere l’immunità che non è assolutamente giustificata” ha detto invece Vannacci parlando dell’eurodeputata della Sinistra. E su Kirk: “Non dobbiamo solo parlare di Charlie Kirk, dobbiamo esserne gli eredi nei palazzetti dello sport, nelle scuole, nelle strade e nelle piazze. Qualsiasi idea che avete non è mai sbagliata. Qualsiasi idea si combatte con il dubbio, le domande e le spiegazioni, non con la censura, con i tribunali e tanto meno a fucilate. Quindi tutti noi qua oggi siamo come Charlie Kirk e ne porteremo l’eredità nel sangue, nelle vene e tra la gente”.
ANSA