
“Avrei potuto decidere di ritirarmi
da tutti i social e di scegliere la strada del silenzio per
curarmi le ferite e far dimenticare il mio caso, incredibilmente
finito sui giornali di mezzo mondo, invece ho deciso di
difendermi pubblicamente denunciando lo scempio e cercando di
stanare e perseguire i miei odiatori, l’ho fatto per me e per
tutte le vittime delle folli diffamazioni online”. Lo ha detto a
un incontro Lions al Circolo della Stampa su privacy e bullismo
Cristina Seymandi, imprenditrice torinese nota sui social per il
video scandalo dell’estate 2023, in cui il suo fidanzato la
accusa di tradimento lasciandola pochi minuti prima si sposarla.
Accompagnata dal legale che l’ha seguita in tutta la vicenda,
l’avvocato Claudio Strata, Seymandi, che ha anche confermato la
sua disponibilità a candidarsi a sindaca di Torino alle prossime
elezioni amministrative di Torino ‘se me lo chiedono io sono a
disposizione della collettività ‘- ha sottolineato come sia
stato importante per lei reagire e mai un solo momento
rinchiudersi in se stessa. Da lì la sua decisione di scrivere il
libro ‘Antifragile’ e di andare avanti nella denuncia dei suoi
odiatori sul web che ad oggi, dopo una prima sentenza che negava
la capacità a procedere, ha portato all’individuazione di
ventiquattro leoni da tastiera responsabili e alla denuncia di
quattro. “Una vicenda che sta facendo da giurisprudenza ha
commentato il legale in aiuto a tante situazioni analoghe”.
“Sono stati fatti grossi passi in avanti dalla morte di
Carolina Picchio, morta suicida nel 2013 a Novara, prima vittima
di cyberbullismo ha aggiunto Ivano Zoppi, segretario della
Fondazione Picchio . Ora abbiamo anche una legge in materia, ma
bisogna lavorare tantissimo nelle scuole e non solo perché la
gente capisca che nel nostro mondo digitale la privacy non
esiste più e che quello che va on rete è per sempre”.
Presente all’incontro anche l’assessore alla legalità del
Comune di Torino Marco Porcedda, che ha sottolineato come il web
“sia regolato ormai solo più da dinamiche commerciali legate al
numero di like e come il Comune di Torino abbia firmato un
protocollo d’intesa con la polizia postale per avviare in modo
veloce percorsi di giustizia riparativa”.
ANSA