
Sempre più in pista per il referendum. La segretaria Pd Elly Schlein ha riunito al Nazareno i segretari regionali per fare il punto sulle iniziative nei territori: “Siamo tutti mobilitati”. E il presidente del M5s Giuseppe Conte ha approfittato del tour elettorale in Emilia Romagna per rilanciare l’appuntamento dell’8 e 9 giugno: “E’ una grande occasione, non andare a votare è una follia”.
Il fronte del centrodestra è invece fermo sull’invito all’astensione (solo il partito Noi Moderati non è allineato, voterà tutti “No”), sposato anche dal governatore del Veneto Luca Zaia: “Non parteciperò alla formazione del quorum ha detto come hanno fatto loro per altre cose ad esempio per il mio referendum sull’autonomia. Ognuno è libero, io dico quello che faccio”.
A tenere banco, dunque, è ancora il rischio quorum, con i promotori dei quesiti che accusano il servizio pubblico di “boicottare” l’appuntamento referendario. A rilanciare le accuse sono stati i senatori del M5s che, in Aula a Palazzo Madama, durante l’intervento del capogruppo Stefano Patuanelli hanno esposto cartelli con scritto: “Referendum oscurato, democrazia silenziata”. Anche il Pd è tornato a battere sul ferro: “Il governo ha paura che si raggiunga il quorum e la Rai tace ha scritto il responsabile Informazione del partito, Sandro Ruotolo E’ diventata TeleMeloni, abdica alla sua funzione pubblica e diventa megafono dell’astensionismo. È indecente”. E il deputato Pd Marco Saracino, anche lui della segreteria: “I dati Agcom sugli spazi informativi dedicati da Rai e Mediaset ai referendum sono allarmanti: meno dell’1% del tempo nei telegiornali e nei talk. Questo oscuramento mediatico è inaccettabile”.
Avs è sulla stessa linea: “La Rai, sempre più TeleMeloni, si adegua alla linea dettata dalla destra e da Fratelli d’Italia di boicottare i referendum invitando al non voto”, ha detto il capogruppo in Senato Peppe De Cristofaro. Lunedì le opposizioni saranno in piazza a Roma con la Cgil: Schlein, Conte, i leader di Avs Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, oltre ai promotori dei referendum, il segretario della Cgil Maurizio Landini e quello di Più Europa Riccardo Magi.
Faranno “propaganda” ai quesiti, ai quattro sul Lavoro, che di fatto mirano ad abolire il jobs act, e a quello sulla cittadinanza, per ridurre da 10 a 5 gli anni necessari ad ottenerla. E spingeranno ad andare alle urne. Anche se la linea è: mostrare ottimismo sul quorum.
“Gli italiani possono ancora stupirci ha detto Schlein a Il Manifesto come è accaduto nel 2011 quando c’era da difendere l’acqua come bene comune”. In attesa della piazza, Magi continua ad apparire qua e là come un fantasma. Dopo la plateale polemica in Aula alla Camera, con la sfilata di lenzuolo bianco vestito durante il premier time di Giorgia Meloni, ha replicato alla radio con diretta video sui social a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1.
“E’ anche un omaggio a Pannella che fece questa cosa in una vecchia tribuna politica”, ha ricordato Magi, che poi si è sbilanciato in una promessa: “Se riusciamo a raggiungere il quorum prometto che mi taglio a zero i capelli in diretta qui da voi”. A far da notai, i conduttori della trasmissione, quindi anche Geppi Cucciari, che nei giorni scorsi è stata al centro delle polemiche social proprio per il suo invito ad andare a votare per i referendum.
ANSA