(Adnkronos) Al grido di “al rogo” e “dimissioni” davanti alla stazione di Torino Porta Nuova, al termine del corteo di studenti, pro Palestina e centri sociali sono stati bruciati un fantoccio di stracci con la foto del ministro Salvini e le foto della premier Meloni, del ministro Crosetto e del ceo di Leonardo, Cingolani.
Al termine del corteo, un gruppo di manifestanti dello spezzone studentesco e universitario utilizzando gli ingressi della metropolitana di Porta Nuova hanno raggiunto con la metro la stazione di Porta Susa e sventolando una bandiera palestinese sono scesi sui binari 1 e 2 della stazione bloccando la circolazione. L’occupazione dei binari si è conclusa dopo una decina di minuti, con i manifestanti poi tornati a sfilare nelle strade.
In precedenza, sempre gli studenti appartenenti ai collettivi universitari, dopo aver sfilato in coda al corteo promosso da Cgil e Uil contro la manovra economica del governo, erano arrivati sotto la sede della Prefettura dove al grido di ‘free Palestine’ hanno lanciato fumogeni e uova contro le forze dell’ordine schierate in tenuta antisommossa.
“E’ stata una grande giornata di lotta, l’intifada studentesca è appena iniziata”. Con queste parole al megafono si è poi concluso il corteo degli studenti in piazza Statuto. “Oggi hanno aggiunto i manifestanti abbiamo dimostrato di essere all’avanguardia e di non avere paura. Non ci possono fermare ma dobbiamo diventare di più ed essere più forti”, hanno concluso dando appuntamento a una nuova manifestazione per il 13 dicembre.
“Ferma condanna” da parte di Matteo Salvini “per le violenze” di Torino che hanno causato problemi anche alle Forze dell’Ordine. La Lega chiede di identificare i colpevoli: “Non sono manifestanti ma delinquenti, e i delinquenti meritano la galera”, chiarisce Salvini. Così una nota della Lega.