Truffa sul ‘bonus facciata’, sequestrati beni per 3,5 milioni a noto imprenditore antimafia

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(Adnkronos) Truffa sul ‘bonus facciata’ a Palermo: sequestrati dalla Guardia di Finanza beni per 3,5 milioni di euro a Giuseppe Piraino, noto imprenditore antiracket. Il provvedimento è stato disposto al culmine “di un’articolata indagine in materia di fittizi interventi di riqualificazione edilizia condotta dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo sotto l’egida e il costante coordinamento dell’Autorità Giudiziaria”.  

Piraino era diventato un simbolo dell’antimafia quando, nel 2018, aveva denunciato i suoi estorsori. Gli uomini del pizzo erano andati a chiedergli i soldi della messa a posto nei cantieri edili dove l’impresa di Pirano, la Mosina Costruzioni, stava lavorando nei rioni Capo e Borgo Vecchio. In quella occasione aveva incontrato gli estorsori e li aveva filmati con una telecamerina nascosta e la foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Da lì scattarono successivamente degli arresti. 

A dare il via agli accertamenti è stato un esposto presentato dalla proprietaria di un immobile sito in un condominio di Palermo in cui si evidenziavano “delle irregolarità nei lavori di ristrutturazione della facciata dello stabile condominiale”. Di recente Piraino, che in passato aveva denunciato il pizzo, aveva detto di avere ricevuto delle minacce “con un messaggio” su cui c’era scritto: “Tu e quel pezzo di merda di La Vardera dovete morire”. Per questo motivo il deputato Ismaele La Vardera ha presentato denuncia.  

 

Di qui l’avvio di un’approfondita attività investigativa che si è sviluppata attraverso la consultazione di banche dati, la disamina di copiosa documentazione tecnica acquisita presso il Comune di Palermo, l’esecuzione di molteplici sopralluoghi presso i cantieri e l’escussione di oltre 30 amministratori di condomini. “All’esito delle attività è stato possibile appurare la totale o parziale assenza dei lavori, nonché la carenza della documentazione a supporto degli stessi, giungendo a quantificare in circa 7 milioni di euro l’ammontare complessivo dei “bonus facciate” inesistenti”, spiegano le Fiamme gialle.  

In alcuni casi, in particolare, nonostante la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (C.I.L.A.) sia stata trasmessa agli Enti competenti nel 2022, la consegna del cantiere con contestuale avvio dei lavori è stata retro-datata al 30 dicembre del 2021, in modo da non perdere il diritto alla detrazione nella misura del 90%. Sono in corso le attività di perquisizione presso l’azienda e gli altri luoghi nella disponibilità del legale rappresentante della società di costruzioni, allo stato indagato per i reati di indebita compensazione di crediti e di truffa aggravata volta al conseguimento di erogazioni pubbliche. “La presente attività di servizio, svolta in stretta sinergia con la Procura della Repubblica di Palermo, si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo, a contrasto delle frodi in materia di agevolazioni fiscali concesse a sostegno di famiglie e imprese, a tutela della legalità economico-finanziaria del Paese”. “Si evidenzia, infine, che in attesa di giudizio definitivo, trova applicazione, per tutti gli indagati, il principio della presunzione di innocenza”, dice la Gdf.