Villa Pamphili si riprende la scena, Meloni la userà sempre di più

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Il Casino del Buon Respiro a Villa Doria Pamphili, tra le residenze romane più ambite e con un’avvincente storia alle spalle, si riprende la scena. Ieri ha ospitato i reali di Spagna, rimasti affascinati, pare, da tanta bellezza. Lavori in corso per farla risplendere più di quanto non faccia già, perché la premier Giorgia Meloni, viene raccontato, avrebbe deciso di puntare sulla splendida Villa del ‘600 come location di pregio per eventi e visite istituzionali di alto profilo. Già usata a tal fine, la residenza di Doria Pamphili da qui in avanti verrà utilizzata, pare, con più ostinazione. Ma intanto c’è già chi sembra averla scelta come ‘residenza’: è la volpe dalla ‘coda mozza’, come la chiamano gli abitanti del quartiere Monteverde, l’animale che vive notoriamente nel parco pubblico che si estende con i suoi 184 ettari al di là delle mura che cingono il Casino del Buon Respiro.

Anche ieri, incurante dell’andirivieni di funzionari, giornalisti e dipendenti di Palazzo Chigi in ‘trasferta’ per la visita istituzionale, la volpe ha attraversato il tappeto rosso che era stato posizionato per l’arrivo di Re Felipe e della Regina Letizia, passerella bandita a funzionari, commessi e persino al vicepremier Antonio Tajani. Ma tutti si son guardati bene da fermare lei, la volpe ‘Lucrezia’, come la chiamano ormai coloro che, di stanza al Casino, la vedono scorrazzare ogni giorno, ‘viziata’ da chiunque si trovi a prestare servizio nell’antica dimora, aperta al pubblico solo sei volte l’anno.

La storia del Casino del Buon Respiro

Voluto da Papa Innocenzo X Pamphili nel 1644 e progettato da Alessandro Algardi, il Casino è uno dei luoghi più belli della capitale anche grazie al ‘giardino segreto’ ieri visitato dai reali di Spagna ‘scortati’ da Meloni decorato da un labirinto di siepi che ricordano nella forma i simboli araldici dei Pamphilj, ovvero la colomba e il giglio. Dopo i fasti papali nel XVII secolo, nel 1849 la zona fu teatro di scontri sanguinosi fra le truppe garibaldine che difendevano la Repubblica Romana e quelle francesi venute in soccorso dello Stato Pontificio.

Oltre un secolo più avanti, il Casino del Buon Respiro, anche noto come Casino dell’Algardi, divenne oggetto di un’altra battaglia: l’allora capo del governo Bettino Craxi cercò di “appropriarsene” per convertirlo nella residenza personale del presidente del Consiglio, e per impedirglielo vi fu una vera e propria mobilitazione. Dopo una lunga mediazione, la dimora seicentesca divenne sede di rappresentanza della presidenza del Consiglio e da lì in avanti venne per lo più usata in occasione delle visite di capi di Stato o di governo stranieri. Amatissima da Matteo Renzi, Giuseppe Conte la usò anche come teatro degli ‘Stati generali dell’economia’, incassando il rifiuto delle opposizioni, in primis proprio quello di Meloni.

E infine come non ricordare la visita, durata ben tre giorni, del dittatore libico Muammar Gheddafi, che, ricevuto da Silvio Berlusconi nel 2009, trasferì la sua famosa ‘tenda beduina’ e le sue guardie del corpo, ‘le Amazzoni’, proprio nel giardino antistante il Casino del Bel Respiro.

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