(Adnkronos)
Mentre è iniziata l’incursione di terra del Libano meridionale da parte di Israele e l’Idf registra violenti combattimenti al Sud, le sirene d’allarme sono scattate a Tel Aviv e nel centro del Paese in seguito al lancio di razzi dal Libano. I raid israeliani hanno interessato anche la Siria e le operazioni sono proseguite anche a Gaza.
Hezbollah ha rivendicato di aver lanciato razzi contro la base Glilot, sede del quartier generale del Mossad e di un’unità dell’intelligence israeliana a Herzliya vicino a Tel Aviv nel centro di Israele. Secondo il Times of Israel, nell’attacco sono rimaste lievemente ferite due persone e stanno ricevendo cure mediche.
L’incursione in Libano è descritta dalle Forze di difesa israeliane come “limitata, localizzata e mirata” contro obiettivi di Hezbollah. Due funzionari israeliani hanno inoltre dichiarato che questa incursione è limitata nel tempo e nella portata e non è destinata a occupare il Libano meridionale.
Il portavoce in lingua araba delle Idf, Avichay Adraee, parla di “intensi scontri in corso a sud del fiume Litani nel Libano meridionale” tra le truppe israeliane e i miliziani di Hezbollah. Secondo Adraee, che avverte i civili libanesi di stare lontani dalla zona, ”Hezbollah sta usando i civili come scudi umani”.
Diversi obiettivi di Hezbollah, tra cui siti per la produzione di armi e altre infrastrutture militari, sono stati presi di mira nei raid aerei condotti nella notte dalle Idf sul quartiere Dahiyeh a sud di Beirut afferma l’Idf in una nota spiegando che ”l’organizzazione terroristica di Hezbollah costruisce intenzionalmente i suoi siti di produzione di armi e militari sotto il cuore di Beirut e li inserisce nei centri abitati della città”. L’Idf ha aggiunto che continuerà a operare “per garantire il ripristino della sicurezza dello Stato di Israele e dei suoi cittadini”.
L’agenzia di stampa libanese Nna ha riferito dal canto suo di un raid contro un’abitazione nella città di Daoudiya, nel Libano meridionale, da parte dell’Idf in cui sono morte almeno 10 persone e altre 5 sono rimaste ferite.
Nel frattempo le truppe di terra dell’Idf si sono spostate anche in diversi villaggi nel settore orientale del Libano sotto la copertura dell’aeronautica militare. Qui, secondo informazioni di intelligence, ci sono infrastrutture terroristiche di Hezbollah, come ha dichiarato l’Idf in una nota rilanciata dal Jerusalem Post. La zona, spiega la nota, è stata anche colpita dal fuoco di artiglieria ”con l’obiettivo di distruggere l’infrastruttura terroristica, uccidere i terroristi di Hezbollah e interrompere le attività terroristiche del sud”.
Le Idf hanno inoltre condotto un raid aereo mirato contro la casa di Munir Maqdah, leader delle Brigate dei Martiri di al Aqsa in Libano. Il raid con droni è stato diretto contro il più grande campo profughi palestinese in Libano, quello di Ain el Hilweh a Sidone.
Come riporta l’Orient Le Jour, nel raid hanno perso la vita sei persone, tra cui tre bambini. Citando una fonte interna al campo profughi, il giornale spiega che a morire sono stati Hassan Maqdah, figlio di Mounir Maqdah, e sua moglie, mentre altri due figli sono stati ritrovati vivi sotto le macerie. Tra le vittime anche il palestinese Israa Abbas e suo figlio Abderrahim Sayah. Morte altre due bambine, Abir e Fatima Chehadé.
Sono più di mille le persone che sono state uccise in Libano da quando Israele ha deciso di lanciare attacchi contro obiettivi di Hezbollah, riferisce il ministero della Sanità di Beirut che, nel suo ultimo bilancio, parla di circa 95 persone che sono state uccise e 172 ferite negli attacchi aerei israeliani in Libano di ieri. Potrebbero essere fino a un milione le persone sfollate, scrive la Bbc.
Inoltre tre civili sono stati uccisi e nove sono rimasti feriti in raid aerei israeliani condotti alle prime ore di oggi su Damasco, in Siria. Lo sostiene l’agenzia di stampa Sana citando una fonte militare. “Il nemico israeliano ha lanciato un’aggressione aerea con aerei da guerra e droni dal Golan siriano occupato, prendendo di mira diversi punti di Damasco”, afferma l’agenzia la Sana aggiungendo che “tre civili sono stati uccisi e altri nove feriti”.
Tra le vittime del raid c’è la giornalista siriana Safaa Ahmed, conduttrice della tv statale, riferisce l’Autorità generale per la radio e la televisione siriana esprimendo condoglianze per quella che ha definito una ”martire della perfida aggressione israeliana a cui è stata sottoposta la capitale Damasco”.
Il ministero degli Esteri siriano ha condannato l’attacco aereo israeliano condotto su Damasco. ”La Siria condanna questa brutale aggressione israeliana e rinnova il suo appello al mondo affinché metta fine al caos israeliano che sta infiammando l’intera regione e minacciando la pace e la sicurezza regionale e internazionale”, si legge in una nota del ministero, il quale sostiene che la Siria ha il ”legittimo diritto di difendere la sua terra e il suo popolo e di resistere a questi crimini con tutti i mezzi garantiti dal diritto internazionale”.
Israele nel frattempo prosegue anche con le sue operazioni militari a Gaza. Almeno 13 persone sono invece morte e altre sono rimaste ferite a causa di un raid aereo delle Idf sul campo profughi di Nuseirat nel centro della Striscia di Gaza. Lo riporta la Cnn citando funzionari sanitari dell’ospedale dei martiri di Al-Aqsa e dell’ospedale di Al-Awda.
Le Idf hanno inoltre riferito di aver condotto un raid aereo di precisione nella notte contro un centro di comando di Hamas creato all’interno di una struttura scuola dell’Unrwa a sud di Gaza City. Da questa scuola, si legge in una nota dell’Idf, ”i terroristi pianificavano ed eseguivano attacchi contro le truppe israeliane e lo Stato di Israele”.
I militari spiegano che, prima di condurre il raid, sono stati avvertiti i civili perché lasciassero la zona. ”Questo è un ulteriore esempio di come l’organizzazione terroristica di Hamas abusa in modo sistematico delle infrastrutture civili violando il diritto internazionale”, recita la nota.