“Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge sull’immigrazione, esito del lavoro congiunto tra vari ministeri. Dopo i titoli sullo scontro tra i ministri Nordio e Piantedosi a cui io non ho assistito pur partecipando dall’inizio alla fine, per evitare di vedere titoli ‘scontro bis’ per la loro assenza, il ministro Nordio è a Londra per colloqui con il suo omologo britannico, il ministro Piantedosi ha partecipato a parte del Consiglio dei ministri collegato dal G7” dei ministri dell’Interno.
“Vi è un intento di semplificare il più possibile, di abbattere i tempi e al tempo stesso di dare delle regole certe aggirabili con maggiore difficoltà”, ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
La “visione del telefono cellulare ha un unico scopo: garantire l’identificazione del migrante o al minimo la provenienza geografica”, ha spiegato Mantovano illustrando le norme contenute nel decreto sui flussi dei migranti, sottolineando che i dati cui si avrà accesso sono “solo quelli finalizzati all’identificazione o alla conoscenza della provenienza, con divieto, contenuto nella nuova norma, di accesso alla corrispondenza e a qualsiasi altra forma di comunicazione”. E’ poi prevista la possibilità della “presenza all’operazione di un mediatore culturale”, sarà redatto “un verbale” e “questa ispezione deve essere autorizzata dall’autorità giudiziaria”.
Tajani: ‘Nessuna intenzione di ritirare il contingente Unifil’
“Assolutamente no, abbiamo valutato tutte le possibilità ma non c’è nessuna decisione del governo italiano di ritirare il contingente italiano dall’Unifil, anzi, durante la riunione del tavolo permanente abbiamo chiesto di allargare le competenze di Unifil, cosa che avevo chiesto il giorno precedente durante la riunione dei ministri degli Esteri Ue” e che “non significa cambiare le regole di ingaggio”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa al termine del Cdm.
Calderone: ‘Il permesso di soggiorno alle vittime di caporalato’
“Sui lavoratori stranieri vittime di caporalato, c’è un intervento in collegamento con tutto quello che è stato già fatto contro questi reati. Ora interveniamo su un reato che è contro la persona, individuando un sistema di protezione aggiuntivo per chi denuncia casi di sfruttamento o collabora attivamente nelle attività di accertamento: introduciamo uno speciale permesso di soggiorno della durata iniziale di 6 mesi, rinnovabile per un ulteriore anno e prorogabile ulteriormente”.
Così la ministra del Lavoro, Marina Calderone, in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto legge sui flussi dei migranti e l’ingresso dei lavoratori stranieri, aggiungendo che “ampliamo” la platea dell’Assegno di inclusione riconoscendolo alle “vittime di sfruttamento lavorativo”
ANSA