Mattarella premia Alfieri Repubblica, fraternità contro individualismo

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“Per vivere davvero bene insieme, per raggiungere una condizione di vita sociale realmente appagante, in cui sentirsi davvero inseriti con vera e piena soddisfazione, è necessario che via sia, oltre alla consapevolezza dei propri diritti, quella delle proprie responsabilità nei confronti degli altri”. Per questo “la solidarietà è la principale fonte di sicurezza collettiva, perché poter contare sugli altri ci rende più sicuri e fa crescere in noi la fiducia”. Al contrario, “la solitudine, l’individualismo, la considerazione degli altri come non soltanto estranei ma ostili, divengono progressivamente delle prigioni dove il gusto della vita inaridisce”. Occorre allora “non avere complessi o ritegno nel pronunciare” la parola fraternità “e nel viverla”, consapevoli che non ha un “significato esclusivamente religioso” nè va considerata “un’ingenua illusione di anime sognanti”. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagna con queste parole la consegna al Quirinale degli attestati a 29 nuovi Alfieri della Repubblica.

Simboli di un’Italia dove dall’estremo nord all’estremo sud è possibile incontrare giovani capaci di incarnare quei valori che possono consentire loro di farsi costruttori di un futuro sostenibile, diventando adulti consapevoli dell’importanza della solidarietà in un mondo attraversato da conflitti, cambiamenti climatici, crisi ambientali.

C’è infatti Matteo Zago, di Bolzano, che a soli otto anni è riuscito a fermare un veicolo in movimento che rischiava di schiantarsi a causa del malore che aveva colpito il padre mentre era alla guida. Oppure Sofia Gentile, 19 anni, di Vittoria, in Provincia di Ragusa, che attraverso la musica sottolinea l’importanza della cultura della legalità. Con gli Alfieri della Repubblica anche tre scolaresche di Trasacco (L’Aquila), Ozieri (Sassari) e Campi Bisenzio (Firenze), al quale il Capo dello Stato ha assegnato tre targhe per azioni collettive che hanno espresso con grande forza i valori della solidarietà.

Tra i premiati coloro che si sono distinti per azioni di volontariato nelle zone dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione: Abderrahim Ben Rhouma, 13 anni, di origine tunisina e residente a Cesena; Guido Betti, 18 anni, di Ravenna, che ha contribuito alla realizzazione di una piattaforma informatica, che ha consentito di organizzare più di 6mila volontari; Valeria Frasca, 17 anni di Forlì; Letizia Galletti, 19 anni, di Lugo, in provincia di Ravenna, che ha portato sollievo con la sua musica a tante persone costrette ad abbandonare la propria abitazione.

Matteo Violani, 18 anni, di Faenza, con la sua grinta è stato motivante per altri giovani e con il suo lavoro è divenuto un punto fermo per i volontari di ogni età e provenienza. Ginevra Minetti, 16 anni, di Montemurlo, in provincia di Prato, ha invece preso parte alla ricerca di alcune persone disperse e si è dedicata senza sosta all’accoglienza dei tanti sfollati durante la recente alluvione di Prato.

Ci sono poi le storie di nativi digitali capaci di tradurre le loro intuizioni in progetti di utilità sociale e in scoperte scientifiche: Giulia Andreasi Bassi, 18 anni, romana, è l’autrice di una soluzione per ottimizzare la gestione dei rifiuti pericolosi in una prospettiva di sviluppo sostenibile. Francesco Colasanti, 18 anni di Pofi, in provincia di Frosinone, ha ideato delle riproduzioni in 3D di reperti archeologici per persone ipovedenti, utilizzando materiali a basso impatto ambientale.

Filippo Mutta, 18 anni, di Marano Vicentino, ha realizzato un sistema operativo che offre maggiore difesa da attacchi informatici, ponendolo gratuitamente a disposizione della collettività. Lorenzo Sassaro, 17 anni, di Valdagno, in provincia di Vicenza, ha scoperto una nuova stella che ora porta anche il suo nome.

Non mancano i racconti di giovani capaci con sangue freddo di salvare la vita a persone in situazioni di estremo pericolo. Emanuele Nicola Affaticati, 15 anni, di Fiorenzuola D’Arda, in provincia di Piacenza, di ritorno dalla scuola su un treno regionale ha involontariamente udito la telefonata di un altro passeggero che, in lingua rumena, continuava a ripetere con fare nervoso di essere diretto dalla sua ex fidanzata per ucciderla. Senza esitazione, ha avvisato le Forze dell’Ordine che hanno identificato e tratto in arresto l’uomo, impedendogli di dare attuazione ai suoi propositi violenti.

Selim Ayach, 16, di Gatteo, in Emilia Romagna, ha praticato manovre di rianimazione su un’anziana signora, appena scesa da un autobus, in arresto cardiaco salvandole così la vita. Sebastiano Guazzeroni, 9 anni, di Paciano, in provincia di Perugia, di fronte al malore accusato dal padre durante una passeggiata nel bosco, dopo una corsa di quasi due chilometri, ha finalmente incontrato delle persone che lo hanno aiutato ad attivare i soccorsi.

Matteo Ridolfi, 14 anni, di Colognola ai Colli, in provincia di Verona, mentre andava in bicicletta verso il campo da calcio, si è imbattuto in un uomo di 65 anni caduto in terra a causa di un infarto. Ricordando una scena vista in una nota serie televisiva, ha praticato il massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo dei soccorsi, aiutato da un operatore al telefono, salvandogli così la vita.

C’è chi invece la malattia l’ha vissuta in prima persona, offrendo così la testimonianza di come si affronta e si supera. Marta Camerlo, 15 anni, di Rivarolo Canavese, in provincia di Torino, al termine della prima media, ha scoperto di avere una grave patologia che ha comportato un intervento e delle terapie molto pesanti, durante le quali non si è mai lasciata abbattere da quanto le stava accadendo. Una volta guarita, ha deciso di trasformare la sua sofferenza in accoglienza e impegno verso la vita, dedicandosi alle attività di volontariato in oratorio e all’Arsenale della Pace di Torino.

A Nicole Minardi, 13 anni, di Parma dopo anni di incertezze e problemi, è stata diagnosticata la sindrome Pan-Pandas, ancora poco conosciuta. La sua esperienza l’ha spinta a dedicarsi con ogni energia alla diffusione delle conoscenze sulla sua patologia per ottenerne il riconoscimento da parte delle istituzioni, l’inserimento tra le malattie rare e la definizione di protocolli per la diagnosi e la cura.

Un capitolo a parte, è proprio il caso di dirlo, è dedicato al mondo della lettura e della scrittura. Giulia Di Cairano, 18 anni, residente a Calitri, in provincia di Avellino, attraverso l’amore in particolare per la poesia, cerca di sensibilizzare su temi importanti quali il valore della democrazia, della tutela ambientale, della parità di genere, del Mezzogiorno.

Elisa Palombo, 14 anni, di Torchiarolo, provincia di Brindisi, grazie alla collaborazione tra l’associazione Libera, la scuola e la parrocchia, ha scoperto la figura di Marcella Di Levrano e attraverso la sua scrittura ha fatto conoscere la storia di questa giovane donna uccisa dalla Sacra corona unita il 5 aprile 1990 perché aveva deciso di collaborare con le Forze dell’Ordine, per riscattarsi da una esistenza difficile segnata dalla vicinanza ad ambienti malavitosi.

Alfonso Stigliani, 19 anni, di Matera, ha saputo reagire ai problemi familiari e al disagio scolastico che coinvolge tanti giovani, impegnandosi nella stesura di un libro, che è stato presentato al Salone internazionale del libro di Torino nel 2023, raccontando il periodo del Covid e di come questo gli sia servito per affrontare i suoi problemi di adolescente e per recuperare il difficile rapporto che aveva con il padre.

Damiano Toniolo, 15 anni, residente a Villa del Conte, in provincia di Padova, costretto dalla pandemia a rimanere a casa durante il lungo periodo di isolamento, ha impiegato il suo tempo per scrivere un libro autobiografico in cui racconta la sua immensa passione per le galline, dalla prima vinta a una pesca paesana alla realizzazione della sua piccola fattoria. Ha poi deciso di devolvere tutto il ricavato della vendita del libro nell’acquisto di quattro automobili elettriche, che sono state donate alle pediatrie degli ospedali di Cittadella e di Camposampiero, sempre in provincia di Padova, che vengono guidate dai piccoli pazienti pediatrici per spostarsi lungo le corsie e andare in altri reparti per fare esami particolari.

Michele Vigilante, 17 anni, di San Marco in Lamis in provincia di Foggia, ha una grande passione per la lettura, che cerca di promuovere tra i coetanei e tra le persone anziane. Proprio grazie alle letture riesce a regalare momenti di serenità agli anziani a cui fa visita.

Spazio poi alle storie di accoglienza. Irene Marabini, 9 anni, di Loreto, in provincia di Ancona, ha accolto con grande amicizia e generosità un nuovo compagno di classe ucraino, fuggito dalla guerra. Adele Ricci, 12 anni, residente ad Ameglia, provincia di La Spezia, ha affiancato un suo compagno con disabilità aiutandolo nella quotidianità.

Fatima Sadkaoui, 15 anni, residente a Torrebelvicino, in provincia di Vicenza, di origini tunisine, nata in Italia, spinta dalla sua esperienza personale, ha aiutato un compagno arrivato lo scorso anno dal Senegal, condividendo con lui i testi utilizzati per imparare la lingua italiana e traducendo in francese, lingua veicolare del compagno, quanto richiesto dagli insegnanti.

Emanuela Tessitore, 19 anni, residente a Succivo, in provincia di Caserta, durante il periodo della didattica a distanza, non ha mai fatto mancare il suo aiuto a una compagna con disabilità. Con impegno e senso di responsabilità si è offerta di dare ripetizioni in tutte le discipline ad altri studenti in difficoltà motivandoli e cercando di infondere loro fiducia nelle proprie capacità.

Infine l’impegno per l’ambiente e a favore dei migranti. Caterina Contento, 18 anni, residente a Montevecchia, in provincia di Lecco, è autrice di ricerche sull’impatto ecologico della cementificazione rivelatesi determinanti per sensibilizzare tanti coetanei sui temi dello sviluppo sostenibile.

Invece Giovanni Prestinice, 13 anni, di Crotone, dopo il tragico naufragio di Cutro si è prodigato per far conoscere la storia delle vittime.

Storie, ribadisce Mattarella, che dimostrano che “la pace –cui tutti diciamo di aspirare- si costruisce anzitutto a partire dalla vita di ogni giorno, dall’incontro con chi ci è vicino, anche se chi ci è vicino in quel momento è uno sconosciuto, che incontra per caso la nostra strada”.