Maysoon Majidi, sono in Italia per trovare un posto sicuro

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“Sono una rifugiata, non
un’immigrata che viene per lavorare perché nel suo Paese soffre
la fame. Sono venuta per trovare un posto sicuro. Ho lasciato il
mio Paese perché rischiavo la vita, per questo ho chiesto
l’asilo politico”. Così, Maysoon Majidi, l’attivista
curdo-iraniana arrestata con l’accusa di essere una scafista e
poi scarcerata, ha detto in curdo rispondendo alle domande della
stampa, prima di intervenire ad un incontro organizzato nella
sala concerti del Comune di Catanzaro.

   
“Chi chiede asilo politico ha spiegato Maysoon nel
proprio Paese non ha vissuto facilmente, per questo quando
arriva dovrebbe essere considerato con maggiore rispetto e non
essere guardato male”.

   
Maysoon ha anche parlato dell’esperienza vissuta in carcere:
“La prima cosa che pensi quando arrivi in un Paese democratico è
alla libertà. Quando ho fatto lo sciopero della fame in carcere
era perché non avevo avuto un’udienza volevo che qualcuno
ascoltasse la mia storia. Non ho mai incontrato un interprete.

   
Non potevo parlare con i miei familiari. Ho fatto il viaggio con
mio fratello e non ho potuto parlarci per due mesi. Non sapevo
nulla di nessuno. Pensavo che tutte le 77 persone che
viaggiavano con me fossero state arrestate perché non sapevo il
motivo dell’arresto. Ho perso 16 chili. Oggi di me restano solo
36 chili e 600 grammi dopo dieci mesi”.

   
“In Calabria nessuno è straniero”, titolo dell’iniziativa cui
ha partecipato Maysoon, “è anche lo scopo e la lotta della
nostra amministrazione ha sottolineato il presidente del
consiglio comunale Gianmichele Bosco . La Calabria fra qualche
anno, secondo i dati emersi, rischia di sparire e noi pensiamo
bene di bloccare questi ‘pericolosi criminali’ come Maysoon.

   
Inventano termini come scafisti, mentre vanno combattuti e
fermati i trafficanti veri che restano in altri Paesi e non
salgono sulle barche. Ma le nostre politiche di destra hanno
fatto in modo di puntare il dito contro i cosiddetti
‘scafisti'”.

   
All’incontro erano presenti anche l’assessore alle Politiche
sociali del Comune di Catanzaro Nunzio Belcaro, il segretario
generale Filcam Cgil Calabria Giuseppe Valentino, Emanuele
Pinto, del comitato Free Maysoon, Salvatore Falcone, avvocato
esperto in diritto penale dell’immigrazione e l’avvocato di
Maysoon, Giancarlo Liberati.

   

ANSA