Mulè (Fi): “Gestione diabete 1 è anche una questione culturale”

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(Adnkronos) “Accanto alla prevenzione medica c’è un altro tipo di prevenzione, non meno importante, che è quella di tipo culturale. Per questo è fondamentale la campagna ‘Un passo avanti’ nella gestione del diabete di tipo 1. Lo fa nel luogo dove questa genetica culturale deve partire: la scuola. Ed è fondamentale che, a farsi promotrice di questa iniziativa, sia un’azienda impegnata sul fronte della salute che fa della prevenzione un fattore fondamentale”. Così Giorgio Mulè, vice-presidente della Camera dei deputati, alla presentazione oggi a Roma della campagna di sensibilizzazione di Sanofi ‘Un passo avanti’ sul diabete autoimmune di tipo 1 e la diagnosi precoce. La campagna accende i riflettori su una patologia complessa e sull’importanza di riconoscerne precocemente segni e sintomi, anticiparne la diagnosi ed evitarne le complicazioni.  

Lo specifico progetto pensato per le scuole ‘Elio e il giorno del coraggio’ prende il via nelle scuole primarie delle 4 regioni italiane (Lombardia, Marche, Campania e Sardegna) dove è stato avviato il progetto propedeutico di screening per il diabete di tipo 1 attivato dalla legge n. 130 del 15 settembre 2023. Con la “legge 130 del 2023 ci siamo posti un obiettivo ricorda Mulè ovvero prevenire l’insorgenza di chetoacidosi in soggetti affetti da diabete di tipo 1 e rallentare la progressione della malattia mediante l’impiego delle terapie disponibili, nonché di effettuare la diagnosi precoce della celiachia”. La “politica si è messa intorno al tavolo e in maniera intelligente, secondo me, per scrivere la legge ha fatto il passo indietro affidandosi a cattedratici, accademici, associazioni dei pazienti, familiari e al mondo delle aziende farmaceutiche. Non a caso la legge è stata approvata all’unanimità e ha avuto un percorso velocissimo rispetto ai normali tempi di una legge e la cosa ancora più bella è che, grazie alla collaborazione fondamentale con il ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità, è stato già realizzato e concluso lo screening pilota”.  

Un altro tassello altrettanto fondamentale “è l’informazione. Molte volte si pensa che il diabete di tipo 1 e soprattutto il diabete in generale appartenga a una fascia di popolazione avanti con gli anni rimarca Mulè sopra i 50 e i 60 anni, che lo zucchero sia associato al diabete. Insomma, ci sono ancora falsi miti da sfatare e tanta ignoranza intorno alla malattia. Per questo motivo la campagna ‘Un passo avanti’ è davvero straordinaria perché con la leggerezza di un racconto a fumetti riesce a trasmettere concetti profondi e basilari per i ragazzi che convivono con il diabete di tipo 1, aiuta a superare luoghi comuni, ma soprattutto a capire cos’è la patologia e come gestirla”, conclude.