Nordio: ‘Sulla cybersicurezza della Pa già disposti 715 milioni euro’

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E’ in corso  il question time trasmesso dalla Rai in diretta televisiva dall’Aula di Montecitorio, a cura di Rai Parlamento.

   

Nordio: ‘Sulla cybersicurezza della Pa già disposti 715 milioni euro’

“Esprimo la mia più profonda preoccupazione per ciò che è accaduto e sta accadendo, che ritengo inaccettabile e inquietante, che costituisce un serio e concreto pericolo per la nostra democrazia”.

Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al question time alla Camera in merito alle vicende legate al furto di dati. 

“Per il potenziamento dei servizi e dei sistemi cyber della pubblica amministrazione sono stati disposti, dall’Agenzia per la cybersecurity nazionale, finanziamenti complessivi per oltre 715 milioni di euro. Tali risorse hanno riguardato gli esercizi finanziari dal 2022 al 2024 e interesseranno anche i successivi esercizi 2025-2026, i fondi Pnrr per un totale di 376 milioni e i fondi della strategia nazionale cyber per 339 milioni. Progetti di potenziamento delle difese cyber delle pubbliche amministrazioni, di cui 113 Pa locali e 54 Pa centrali, sono rivolti al potenziamento delle difese perimetrali e alla costituzione del Soc (Security operation center) per il monitoraggio oltre ad azioni di potenziamento di consapevolezza della minaccia in ambito cyber security per i componenti della pa”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio che ha aggiunto. “Stiamo investendo una serie di cifre molto importanti per realizzare la sicurezza contro gli attacchi hacker, nella consapevolezza che tutto il mondo è stato trovato impreparato di fronte all’aggressione dell’hackeraggio, proprio perché i malintenzionati un po’ in tutti i settori, agiscono e intervengono sempre prima che lo Stato si munisca della normazione necessaria e sufficiente per controllarli, poi arriverà un momento, e per noi è un momento molto vicino in cui riusciremo a controllarli del tutto”.

Ciriani: ‘Governo ha rafforzato la tutela cyber delle istituzioni’

“Fin dall’avvio della propria attività, questo Governo ha ritenuto prioritario il rafforzamento della tutela cyber delle istituzioni. La scarsa sicurezza delle reti informatiche era questione emersa già con evidenza prima della formazione dell’attuale Esecutivo: peraltro, dalle imputazioni dell’indagine in corso a Milano, si ricavano quali anni di consumazione dei reati ipotizzati anche il 2021 e il 2022”.

Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, durante il question time alla Camera, rispondendo a un’interrogazione di Davide Faraone (Iv), sulle iniziative urgenti per rafforzare la sicurezza delle banche dati pubbliche contenenti dati sensibili, in relazione a recenti attacchi informatici.

“Per la parte di competenza dell’attuale Esecutivo ha aggiunto Ciriani sottolineo il lavoro in atto di copertura della pianta organica dell’Agenzia per la sicurezza cibernetica (Acn), cui si è presto affiancato il rafforzamento dell’intero ordinamento cyber, culminato con l’approvazione, nel giugno 2024, della legge n. 90”.

Soffermandosi sui “cardini” della riforma, Ciriani ha sottolineato che “si è proceduto all’ampliamento dei soggetti della pubblica amministrazione centrale, regionale e locale, tenuti alla notifica degli incidenti informatici. Con questo è stato di fatto anticipato il decreto legislativo NIS 2, rendendo possibile l’immediata attribuzione alle stesse amministrazioni, sulla base di progetti di sicurezza informatica, di risorse del Pnrr. Ne hanno beneficiato 83 amministrazioni”. “Per i soggetti inseriti nel perimetro ha continuato il ministro , è stato previsto un rafforzamento delle misure organizzative di sicurezza informatica, con l’obbligo di nominare un referente per la sicurezza informatica per una più spedita interlocuzione con l’Acn. Nel presupposto che ogni incidente informatico è un reato, sono state introdotte norme di raccordo tra l’attività investigativa e quella di ripristino dei sistemi e servizi digitali impattati, al duplice scopo di non interferire con le indagini e di non frenare le attività di ripristino se non in presenza di motivate ed espresse esigenze di giustizia”.

“L’approvvigionamento di beni e servizi informatici nei contesti di interesse strategico o attinenti alla sicurezza nazionale deve corrispondere a elementi essenziali di cybersicurezza per rafforzare l’indipendenza tecnologica del Paese e minimizzare i rischi legati alla catena di approvvigionamento”, ha detto ancora Ciriani, precisando che “sono aumentate le sanzioni per i reati informatici più gravi, soprattutto nei casi in cui ad essere impattati siano i sistemi strategici nazionali. È stato ridisegnato il reato di estorsione, adattandolo alle dinamiche dei programmi informatici dannosi che infettano dispositivi digitali per poi chiedere un riscatto per liberarli (il cosiddetto ransomware). “Sulla consistenza complessiva delle risorse finora destinate alla sicurezza cyber”, Ciriani ha rinviato “per stare nei tempi alla risposta che a breve fornirà il ministro Nordio ad altra interrogazione”.

“In relazione all’intreccio tra sicurezza informatica e sicurezza economico-finanziaria, è stata prevista una configurazione del Nucleo per la cybersicurezza, a cui partecipano il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo e il Governatore della Banca d’Italia”. Lo ha detto il ministro Ciriani rispondendo alla Camera sulle iniziative urgenti per rafforzare la sicurezza delle banche dati pubbliche contenenti dati sensibili, in relazione a recenti attacchi informatici.

“Nella giornata di ieri tale nucleo si è riunito, come avviene periodicamente, nella sede dell’Agenzia, proprio sulla questione degli strumenti di prevenzione e contrasto al ransomware, con la presidenza del prefetto Bruno Frattasi”, ha spiegato Ciriani.

I ministri al question time

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, risponde a un’interrogazione sulle iniziative urgenti per rafforzare la sicurezza delle banche dati pubbliche contenenti dati sensibili, in relazione a recenti attacchi informatici (Faraone IV-C-RE). Risponde, inoltre, a un’interrogazione rivolta al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sulla modifica delle tariffe di accesso alle zone a traffico limitato, anche in vista del Giubileo della Chiesa cattolica (Foti FDI).

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, risponde a interrogazioni sulle iniziative normative volte al rafforzamento dei poteri di controllo del pubblico ministero in ordine all’attività di intercettazione di comunicazioni svolta dalla polizia giudiziaria (Calderone FI-PPE); sulle iniziative normative per contrastare l’accesso illegale alle banche dati e la violazione della riservatezza (Lupi NM(N-C-U-I)-M); sulla revisione delle politiche del Governo in materia di intercettazioni e iniziative volte a potenziare le infrastrutture informatiche del Ministero in relazione ad attacchi esterni (D’Orso M5S).

La ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, risponde a interrogazioni sulle iniziative volte a prevedere una disciplina a tutela della categoria dei cosiddetti rider, con particolare riferimento a parametri minimi di sicurezza in caso di emergenze meteorologiche (Onori AZ-PER-RE); sulle iniziative per contrastare il fenomeno dei bassi salari con particolare riferimento ai lavoratori delle aziende appaltatrici, anche in relazione alla vicenda dei lavoratori di una ditta in appalto per il marchio Ferrero (Grimaldi AVS).

La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, risponde a interrogazioni sulle dichiarazioni relative ad asseriti obblighi per i medici derivanti dalla recente normativa in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero (Magi Misto-+Europa); sull’assegnazione dei fondi stanziati per il cosiddetto reddito di libertà e per le politiche di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne (Ferrari PD-IDP); sulle iniziative volte a salvaguardare l’istituto dell’assegno unico e universale in relazione alle contestazioni della Commissione europea (Ravetto Lega).

Ciriani: ‘Tariffe della Ztl a Roma nei poteri del commissario’

 “Ci troviamo di fronte ad un’ordinanza emessa dal Commissario straordinario di Governo per il Giubileo, al quale è riconosciuta dalla legislazione vigente la possibilità di derogare alle norme ordinarie, al fine di garantire la realizzazione degli interventi funzionali alla celebrazione del Giubileo e all’attuazione della misura Pnrr chiamata Caput Mundi”.

Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, durante il question time alla Camera, rispondendo a un’interrogazione di Tommaso Foti (FdI) su chiarimenti in ordine alla modifica delle tariffe di accesso alle zone a traffico limitato, anche in vista del Giubileo della Chiesa cattolica.

“La temporanea rimodulazione del sistema tariffario è stata immaginata non come una misura di natura economica, bensì come uno strumento deterrente rispetto all’attuale configurazione dei flussi degli autobus. La finalità è, infatti, quella di disincentivare l’utilizzo da parte dei bus turistici delle aree centrali a favore di quelle dislocate nelle aree periferiche”, ha aggiunto il ministro, evidenziando “la natura emergenziale della misura” e che “la base giuridica per l’adozione della medesima è stata individuata dal Commissario straordinario nell’interpretazione funzionale e sistematica dei poteri commissariali”.

“Le misure derogatorie ha continuato sono state delimitate a quanto ritenuto necessario per sostenere l’esponenziale aumento di pellegrini previsto in occasione delle prossime celebrazioni giubilari e per garantire che le stesse si svolgano in sicurezza. Si evidenzia, a questo proposito, che il potere derogatorio del Commissario è stato limitato esclusivamente alla rimodulazione delle tariffe e non interviene sul regime sanzionatorio”.

ANSA