(Adnkronos) Si sono concentrate sul torrente Buliga e l’area verde di via Rota, a poche centinaia di metri dal luogo in cui la notte tra il 29 e il 30 luglio è stata accoltellata a morte Sharon Verzeni, le ricerche dell’arma del delitto. Da oltre tre ore è questa l’area passata al setaccio dai volontari del Mu.Re., il museo recuperanti 1915-1918 Alto Garda Bresciano, che collaborano con i carabinieri per individuare con i loro metal detector, possibili indizi sull’omicidio.
L’ente, impegnato nella salvaguardia del patrimonio della Grande Guerra, va a caccia di reperti bellici e militari, oggi quegli strumenti li stanno utilizzando nelle vie e nel parco di Terno d’Isola per ispezionare tombini e anfratti, a caccia del coltello (VIDEO), ancora introvabile.
Il parco “potrebbe essere stato il punto di fuga dell’eventuale assassino”, ha spiegato ai giornalisti il sindaco di Terno d’Isola, Gianluca Sala. Per questo i grandi metal detector che i volontari del Mu.Re utilizzano per cercare i reperti stanno battendo il torrente e i cespugli che lo circondano in cerca di “ulteriori indizi utili alla prosecuzione delle indagini”. Primo tra tutti il coltello con cui è stata uccisa Verzeni, non ancora trovato a un mese dal delitto.
Le attività di ricerca proseguiranno anche nella giornata di domani. Nella mattina di oggi sono stati perlustrati i tombini di via Castegnate, la strada del delitto e la zona circostante. (dall’inviata Alice Bellincioni)